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Parente cambia squadra

Ultimo Aggiornamento: 04/03/2006 16:14
Forza Aquile!
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04/03/2006 16:14
 
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Il regista: «Devo trovare una squadra in cui ci sia spazio»

- Il Resto del Carlino -

Sette giorni dopo aver depositato il contratto di Vedran Morovic, il ‘mercato’ Virtus torna a subire un’impennata. Sia in uscita sia in entrata. I Nuggets di Denver, che avevano ottenuto Charles Smith da Portland, hanno tagliato il ‘Ragno’. E non è un segreto per nessuno che ‘Spider’ sia, da sempre, uno dei sogni di Claudio Sabatini che ebbe Smith durante il suo primo anno in bianconero. Se il sogno possa divenire realtà lo sapremo presto: già oggi Smith (al quale Denver dovrà comunque corrispondere i compensi fino al termine della stagione), potrebbe accordarsi con qualche altra franchigia Nba. Uno come Charles ha tanti estimatori in Europa e pure a Bologna dove, la difficile collocazione – mica facile inserirlo in un gruppo dove ci sono già David Bluthenthal e Christian Drejer -, potrebbe anche essere l’ultimo dei problemi di una Virtus sempre più concentrata sulla volata playoff.
Ma c’è, legata alla Virtus, un’uscita reale. E’ quella di Daniele Parente, play e capitano della Virtus fino a quando – era il 4 marzo dell’anno scorso – il tendine d’Achille della sua gamba destra fece crac. Due interventi dopo, Daniele, 27 anni, è lì, alla ricerca di uno spazio, per dimostrare, una volta di più, di poter stare in campo. E domani, appunto, cadrebbe il ‘primo compleanno’ dall’infortunio.
Daniele ha parlato con il patron Sabatini, assistito da Riccardo Sbezzi, il suo procuratore, e da Massimo Faraoni, l’ex giemme bianconero (oggi in federazione) che lo volle nella sua avventura virtussina.
Quella tra Daniele e la Virtus è una separazione assolutamente consensuale. «Ci siamo messi d’accordo – racconta Parente – mi hanno sempre trattato bene, come un figlio. Sabatini si è confermato un gran signore. Devo ringraziare lui, per l’opportunità che mi ha concesso un anno fa. Devo ringraziare Massimo Faraoni e Giordano Consolini, perché insieme abbiamo vinto un campionato. Devo ringraziare tutti. Anche perché non mi sono mai state fatte pressioni, mi hanno dato la possibilità di recuperare, con calma. Potendo contare su uno staff medico e riabilitativo eccezionale».
Parente fa l’elenco. E l’elenco è lunghissimo perché comprende il dottor Venturoli e il preparatore atletico Renzo Colombini. E i tifosi.
«Sono sempre stati fantastici. Però ho bisogno di giocare, di confrontarmi, per capire dove posso arrivare. E questi ultimi mesi sono importanti per me».
Non potrà giocare in serie A, ma dovrà scendere di categoria, in Legadue (Rieti, per esempio, cercava un play) e rimboccarsi le maniche come ha sempre fatto. «Mi spiace solo perché l’infortunio mi ha impedito di giocare anche in serie A con questa maglia. Ma non è colpa di nessuno. I miei compagni, li vedo in palestra, sono bravi: è giusto che l’allenatore insista sul gruppo che lavora insieme da agosto. Ma devo mettermi alla prova».
Scenderà di categoria anche se le porte, in Virtus, almeno per lui, resteranno sempre aperte. «Daniele – dice Sabatini – per me è come un figlioccio. Il suo desiderio è più che legittimo, ma se ci ripensa noi siamo qua».

Alessandro Gallo

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