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Bargnani

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2006 20:47
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18/05/2006 15:42
 
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"Giocherò nella Nba. E in America mi porterei la Chiabotto". E' il titolo dell'articolo, a firma Roberto Rizzo, che 'Magazine Corriere della Sera' dedica ad Andrea Bargnani, il giovane talento della Benetton Treviso protagonista di questi play off della Serie A TIM che sta per sbarcare nella Nba. Eccone il testo:
'Dello scandalo del calcio, delle intercettazioni telefoniche dice di non saperne nulla. «No, cosa ha detto Moggi? Ma va?!». Troppo concentrato sulla pallacanestro: prima i playoff della Lega A, iniziati questa settimana, per l’assegnazione dello scudetto 2006. Poi la NBA, il basket professionistico americano, l’olimpo del pallone a spicchi, il mito di questo sport, milioni di dollari e ragazze a volontà, dove approderà in estate. Ma è meglio dirlo sottovoce. Qui a Treviso, le sirene a stelle e strisce hanno fatto arrabbiare i tifosi. Per il finale di stagione lo vogliono concentrato, poi vada pure dove vuole.
Andrea Bargnani, romano, 20 anni, 211 cm per 105 kg, ala della Benetton Treviso, sta per diventare il cestista italiano più forte di sempre, dicono gli esperti, addirittura capace di oscurare il mito di Dino Meneghin.
Gli americani lo «spiano» da più di un anno descrivendone meraviglie («Palleggia come un play, tira da tre come una guardia, ha l’agilità di un’ala piccola») e Usa Today ha sbattuto la sua foto in prima pagina sotto il titolo: «L’invasione straniera sta cambiando la NBA». Tecnicamente, Bargnani è un «prospetto» del «draft» che si svolgerà il 28 giugno al Madison Square Garden di New York. Tradotto, uno dei migliori giocatori under 22 del mondo. Quasi il migliore dei migliori, tra la terza e quinta scelta assoluta. In quale squadra NBA andrà, a 2,5 milioni di dollari a stagione, lo stabilirà la lotteria del Madison Square Garden. Candidate sono Portland, Chicago, Charlotte, Atlanta e Toronto. «Ancora non ci penso, non vorrei montarmi la testa». MagoBargnani, lo chiamano così, non è di molte parole. Un suo poster a grandezza naturale occupa tutta una vetrina della Banca di Treviso in pieno centro città. «In America dovrà abituarsi a interviste e riflettori. Lì, se non ti dai alla stampa, paghi multe salate», dice un dirigente della Benetton. A 5 anni, Andrea sognava di fare il benzinaio: «Perché credevo che tenesse per sé tutti soldi che incassa. Quando ho scoperto la verità, ho iniziato a giocare a basket». Fino a 16 anni non era un gran talento, poi è sbocciato. Un dono della provvidenza: «Mi ha scoperto Roberto Castellano (ex giocatore, ndr), che è dell’Opus Dei. Ho anche uno zio che ne fa parte». Lei? «Io no. Sono cattolico ma non praticante».
Diplomato al liceo scientifico («L’ultimo anno in una scuola privata. Sono stato promosso perché si pagava la retta, lo ammetto»), in un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato di aver votato per l’Unione. «Confermo, non si può votare questa destra». Il politico che più apprezza è «Fausto Bertinotti ma mi piace anche Fini, uno che parla chiaro. Peccato sia di An». Chi non le piace? «Calderoli, ha un comportamento davvero odioso». Prodi? «Una brava persona, ho fiducia». Berlusconi? «Non mi piace la sua poca trasparenza». L’altezza, per Andrea non è mai stata un complesso: «Sempre felice dei mie centimetri. Soffro solo a stare in aereo». Problemi con gli abiti? «Camicie e golf li faccio fare su misura, i pantaloni, come quelli indosso ora, li compro al mercato. La moda non m’interessa». Il problema, piuttosto, sono le ragazze: «Sono single», dice Andrea. L’ultima fidanzata fissa, a a Roma tre anni fa. «A Treviso solo storielle. Meglio così. Trasferirsi in America con la fidanzata non sarebbe il massimo». Quest’anno la città ha avuto quattro squadre in serie A: calcio, basket, rugby e pallavolo. Chi rimorchia di più? «Dopo i calciatori, imbattibili, i rugbisti. La prima mossa che faccio con una ragazza è invitarla alla partita». Forse, è perché i cestisti italiani sono poco personaggi. «In effetti, l’unico è Pozzecco». Grazie anche alle sue fidanzate famose. Le piacerebbe una donna di spettacolo? «Ce ne vorrebbe una giovane». Elisabetta Canalis? «No, troppo vecchia. Preferisco Cristina Chiabotto». Tifoso della Lazio («Paolo Di Canio è il mio calciatore preferito e il presidente Lotito è una persona coraggiosa per quanto ha fatto»), Andrea Bargnani è un discreto lettore: «Il libro della mia vita è Siddharta di Herman Hesse, l’ultimo che ho letto è Il Codice da Vinci di Dan Brown. Mi è piaciuto, ora sono curioso di vedere il film».
Come tutti i ragazzi della sua età, non molla mai l’IPod: « Canzoni di Ligabue, Vasco e Raf. Il rap no, non mi piace». Deciso a conquistare l’NBA, Andrea partirà con lo stretto necessario dell’italiano medio: «Una bella scorta di pasta e la mia mamma».
Roberto Rizzo

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