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Seok
00giovedì 30 marzo 2006 11:51
Mi trovo di fronte una signora, modi gentili e garbati, "mio figlio vorrebbe provare a giocare a basket...". Nessun problema, le dico, "siamo qui per divertirci e stare insieme giocando. Sono contento che suo figlio voglia provare". Lo dico senza aver ancora visto il figlio. Se avessi soltanto immaginato avrei trovato una scusa.
Il figlio ha sette anni, come gli altri del resto. Il figlio è alto un metro e trentacinque e pesa ottanta chili. Il figlio è un bambino di sette anni uguale nei lineamenti a Massimo Boldi, con i capelli di Kurt Russell. Va beh, magari è soltanto apparenza.

Giunti di fronte alla palestra il piccolo decide di festeggiare a suo modo l'evento, l'esordio al basket, con un rutto tritonale in faccia a una delle due bambine del gruppo. Gli giunge il primo rimprovero, a cui segue un secondo rutto colossale in faccia al più minuto dei bimbetti. I bambini possono suscitare tanti sentimenti: alcuni li vorresti strozzare, ma di solito fanno tenerezza, sono candidi. Questa è la creatura più ripugnante che abbia mai visto in vita mia. Al secondo rutto sono costretto ad alzare davvero la voce, ne ho già due completamente sbiancati e vorrei per lo meno iniziare. Ma qui lui si prodiga nell'azione intelligente. Attenzione, perchè l'italico Magic è anche un intellettuale. La madre gli aveva dato una maglietta per giocare. Il mostro qui era vestito nel modo più classico, canottiera, camicia e una felpa. Cosa fa? Si toglie la felpa e rimane in camicia, su cui mette la maglietta da gioco. La maglietta è corta, per cui la scena è raccapricciante: un bambino uguale a Boldi, con una maglietta corta da cui spuntano i lembi della camicia, che inizia a urlare "dove sta la palla, dove sta la palla?". Con la voce di un bambino? No, ovviamente la sua voce unisce le caratteristiche del cambiamento ormonale dell'adolescenza a quelle di un baritono portuale. Prende la palla per il suo primo tiro, sbaglia, e spara una bestemmia. Sette anni. Gli faccio notare che la Madonna non è responsabile del suo errore e che forse sarebbe il caso di lasciarla in pace. Cambierà in "mannaggia la pupazza", anche se ogni tanto mi accorgo che la Vergine Maria non è al sicuro.

E' completamente ingestibile, ogni tanto rutta (e i suoi rutti sono qualcosa di inspiegabile: uno può ruttare in quel modo soltanto dopo aver sturato con un litro di coca-cola l'esofago intasato da mezzo chilo di fagioli all'uccelletto) ma lo fa anche per lo sforzo. La sua tecnica di tiro è rivedibile, prende la palla e la scaglia a due mani al petto verso il canestro. Il suo tiro non ha parabola, percorre una linea retta. Solitamente cerco di tenere svegli i bimbi durante gli esercizi, se gli devo passare la palla magari lo faccio di sorpresa, in modo che questi stiano sempre attenti. Ogni tanto qualcuno si è preso una botta sul naso, due risate e via. Questo ha reagito: il passaggio gli è arrivato in pieno petto, producendo un tonfo sordo assolutamente inquietante, lui ha emesso un satanico suono gutturale e poi si è ribellato, scagliandomi addosso la palla con il gesto del rinvio del portiere (se mi avesse preso sarei in rianimazione). Ha uno strano modo di comunicare con gli altri, escludendo la socializzazione del rutto il piccolo Boldi è l'unico settenne al mondo che chiama i compagni per cognome, mostrando già la predisposizione mentale al mestiere di carabiniere. E' veramente fantastico, sto pensando di chiedere l'autorizzazione alla SIAE per far pagare il biglietto d'ingresso agli allenamenti.
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