Amore finito tra Sabatini e Boccio

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00sabato 28 gennaio 2006 18:05
Amore finito tra Claudio Sabatini e Max Boccio. Anzi, ora è guerra aperta e si finirà davanti ai tribunali. Dopo le vicissitudini che hanno portato al cambio dello sponsor in casa Virtus, con il club al centro dell’operazione per rilevare il ramo d’azienda di Caffè Maxim, agli archivi erano andate solo le dichiarazioni al miele di Sabatini. Adesso pare esserci altro: Boccio, sponsor della Virtus per una stagione e mezzo (la prima a 600.000 euro, la seconda, nelle carte, a 1,1 milioni) ha mosso le sue pedine contro il club presso lo studio Gualandi. Stando alla lettera del liquidatore Pierluigi Orsi, pubblicata sul sito ufficiale www.virtus.it, Boccio avrebbe tentato di sostiuirsi nel ruolo di liquidatore nell’ambito di una «pretesa assemblea», mai convocata dal legittimo tutore legale. «Siamo stupiti – è il commento di Sabatini – per un comportamento imprevisto e non corretto. Ovviamente tuteleremo i nostri interessi in tutte le sedi legali opportune».
La Virtus, titolare del 50% di Starcafè, la holding che ha rilevato il ramo d’azienda Caffè Maxim, aveva disposto al liquidatore una visione dei crediti e dei debiti dell’impresa di Boccio. Successivamente, il colpo di scena odierno. In ballo c’è dunque una partita legale, ma pure lo storico bar di via Indipendenza, il “primo” della catena Caffè Maxim, ancora appartenente a Boccio che secondo le indiscrezioni non verserebbe in solide situazioni finanziarie. «A noi non interessa più nulla – chiosa Sabatini – perché abbiamo utilizzato sensibilità nel gestire la questione, ma ora s’è aperta una vicenda imprevista che mi ha molto amareggiato».

Daniele Labanti
Andersen22
00sabato 28 gennaio 2006 18:06
SABATINI RINCARA: «VIRTUS CHANNEL E PIU' CONTROLLI»


Vulcanico, Claudio Sabatini ieri sera era ospite di Basket Time su E’tv, per rilanciare e confermare alcune delle sue ultime trovate.
L’uscita più succulenta riguardava la Coppa Italia, vetrina e ambito traguardo, rivisitato dall’idea del patron: «Se vogliono la Virtus devono pagarci», aveva detto.
Boutade? Nient’affatto e ieri in tv l’ha ribadito. «Non è uno scherzo, tutti si fanno gli affari loro in Lega dunque m’adeguo: o ci pagano oppure ridiscutiamo gli emolumenti garantiti ai club partecipanti».
Ecco, il tiro forse si corregge e tocca un tasto legittimo: chi porta più pubblico ha diritto a percentuali maggiori d’incasso. Non farebbe una piega, se non fosse che il palasport a Forlì non si riempie e dunque il litigio è per poche briciole. L’anno prossimo, con l’evento organizzato forse a Roma, le cose potrebbero cambiare.

«Il sistema va totalmente ristrutturato – rincara Sabatini – ma non vedo la volontà di farlo. Sto lanciando delle idee, non so chi mi seguirà ma certamente io andrò avanti. Il mondo del basket è in perdita, è determinante che certe società non manchino e quella è la strada per crescere: avere grandi città e grandi marchi, con tutto il rispetto non ce lo vedo Armani che scende a Caserta e si prende un lumino in faccia. Con tutto il rispetto, occorre guardare bene chi partecipa e alcuni club, con loro comunicati, hanno annunciato il rischio di non finire il campionato».
Avanti alla garibaldina, dunque, su temi scottanti e di rilievo: club che traballano, campionato a 16 squadre, controlli. «Oggi (ieri, ndr) è venuta la Comtec e ho trovato da discutere, perché ci hanno controllato solo i pagamenti dei tesserati. E i fornitori? I servizi? Questo è il livello dei controlli, in questo modo non si risolvono i problemi».

Proseguendo le sue battaglie, Sabatini non si dimentica della sua Virtus, attesa domenica proprio dalla sfida a Milano (si va verso il tutto esaurito, sono rimasti meno di 100 biglietti). Primo tasto il mercato, sempre ribollente di possibilità: «Ci hanno chiesto alcuni giocatori e questo è il segnale che stiamo lavorando bene. Abbiamo fatto molte scommesse, alcune vinte e altre meno. Non è un segreto che ci siano dei giocatori in uscita e che potremmo fare un altro movimento ma senza fretta. Io ho un sogno nel cassetto (Pozzecco? Ndr)( Per te barlocco, per te) che aspetterò ancora per due settimane, poi stringeremo i tempi.
Di sicuro guardiamo al futuro, se ci capita l’occasione buona non la faremo sfuggire».
Facendo ordine:
Nacho Rodilla ha offerte da Capo d’Orlando e Reggio Calabria, ma s’accaserà in Spagna appena la Virtus darà l’ok all’operazione, verosimilmente quando in mano avrà il nuovo playmaker.
Il croato Vedran Morovic piace, ha 22 anni e un bel futuro davanti: costruttore di gioco, buon tempismo e buoni ritmi, vale la pena, entro certi limiti economici, investirci sopra.
Poi ci sono i lunghi: anche Ken Lacey è attanagliato da problemi fisici, se il club riuscisse a spostare Simone Bagnoli da subito non è escluso che l’irlandese possa partire.
Sicuramente in uscita c’è pure Carl English, per lasciare spazio al nuovo esterno extracomunitario.

Per il futuro, Sabatini vede una Virtus competitiva a livello d’Eurolega nel 2009, forte del suo pubblico, della società sana e delle iniziative che lanciate oggi, dovranno garantire una parte della solidità economica della società. «Venderemo le prossime Starbox dedicate al derby a 500 euro. Dite che è troppo? Bisogna vedere cosa ci mettiamo dentro. Di sicuro non devono preoccuparsi i nostri abbonati né i tifosi della Fossa, che avranno i loro biglietti al prezzo concordato. Sono tanti i percorsi per crescere, nel futuro prossimo vedo il nostro budget alzarsi da 4,5 a 9 milioni di euro, per combattere nei piani alti in Italia e in Europa. Oggi, con i soldi che abbiamo, saremmo pazzi a promettere vittorie che non possiamo dare. Meglio investire, costruire un club forte, riallocare la foresteria trovando anche una “Casa Virtus”: vogliamo un PalaMalaguti bianconero e adeguato alle nostre esigenze, spero in questi giorni di incontrare i dirigenti di Forumnet per discutere l’affitto e i cambiamenti a luci e allestimenti».

C’è poi il capitolo diritti tv, uscito blandamente negli ultimi tempi ma destinato ad essere un teatro di scontri ruvidi e scelte delicate, anche in Lega. Sabatini è secco: «Sky fa un ottimo servizio, ma per noi è una minaccia. La Virtus discuterà i propri diritti fuori da un discorso collettivo e in cantiere c’è un circuito tv tutto nostro. Un Virtus Channel, trasmesso solo nei bar Caffè Maxim: è un’idea, ma anche una scelta dovuta».

Daniele Labanti
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