Benetton Treviso-CSKA Mosca 72-80 - Russi di un altro pianeta

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vee.dee
00venerdì 24 dicembre 2004 15:30
24 Dicembre 2004 ore 00:53


TREVISO - A Mosca c'è il Cremlino, a Treviso Piazza dei Signori. Con tutto il rispetto per il secondo edificio la differenza di volume è nota a tutti ed è stata la medesima differenza in campo questa sera al Palaverde tra CSKA e Benetton. Dalla parte russa una panchina lunga chilometri di talento ed esperienza, dalla sponda trevigiana una panchina tipo giardinetti pubblici dove siede un coach sempre più filosofo (nel senso che la prende con filosofia) e sereno sul clima di improvvisa austerity anni 70 che incombe sulla Treviso cestistica. Una bassa pressione che tende a far permanere un cielo grigio plumbeo con pochi sprazzi di sereno. "Babbo Natale regalaci una guardia" implorava scherzosamente (ma non troppo) un cartellone mostrato da un vecchio aficionado proprio di fronte alla tribuna Vip durante l'intervallo. Gilberto Benetton, nonostante i colloqui in corso con il Bernie Eccleston dell'Euroleague Jordi Bertomeu e con l'applauditissimo Marcelo Nicola nelle vesti di figliol prodigo, gli ha rivolto uno sguardo incassando con molto aplomb il messaggio. Treviso bella per un solo quarto (peccato che sia stato il primo) e poi progressivamente sempre più in affanno contro il poderoso motore diesel marca CSKA testato sotto i più rigidi rigori del clima moscovita. Il piede sulla tavoletta Mosca lo preme nell'ultimo quarto e dal gas di scarico la nuvola di fumo nero investe e disorienta i biancoverdi che van sotto di 20 incapaci, tranne gli impavidi Bulleri e Goree, di incaricarsi di concludere. Il pizzetto di Soragna sembra ricordare che la sua arma preferita in attacco è il fioretto e non la mazza ferrata che servirebbe per tentare almeno di tramortire il truculento Dikoudis. Morlende, che qualche fine cronista aveva presentato a settembre come lì-lì per finire in NBA, ha come principale obiettivo quello di dar via la palla ed è quindi inoffensivo al pari di Beard, vagante in attacco più vicino al cerchio di metà campo che alla lunetta. Questa la situazione dell'ultimo quarto. Una inferiorità fisico-tecnica che ha indotto Marcus Brown e soci a cessare improvvisamente di spingere ed a controllare l'inerzia della gara. Fino a poco prima vere devastazioni le avevano fatte Brown, Dikoudis e Andersen, il primo incontenibile in entrata, gli altri devastanti sotto canestro dove la gara "Points in the paint" si è chiusa 38-16 per Mosca. Durante il match visto spesso coach Ivkovic strizzare l'occhio ai suoi indicando i due arcigni difensori Morlende e Garnett come riferimenti per scegliere un entrata sicura a canestro.
C'era una volta la Benetton che con Mosca combatteva ad armi pari, speriamo torni presto perchè sparare contro la croce rossa non è sportivo. Non è questione tecnica comunque ma proprio di risorse. Merry Christmas.

Benetton: Morlende 6, Soragna 11, Marconato 8, Bulleri 13, Slokar 6, Garnett 15, Goree 11 Beard 2

CSKA Mosca: Papaloukas 6, Brown 20, Andersen 18, Dikoudis 10, Holden 10, Pashutin, Monya 3, Muursepp 6, Savrasenkp 2, Granger 5, Zavourev.


Fabio Bortolini
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