"Michael Jordan è un sogno. E i sogni qualche volta si avverano". Le virgolette sono di Adriano Galliani, Michael Jordan è proprio Michael Jordan, il più grande giocatore di tutti i tempi. E i due uomini che hanno salvato l’Olimpia Milano, il vicepresidente vicario del Milan e Giorgio Armani che l’ha sponsorizzata, hanno contattato il sei volte
Nba e due volte olimpionico mentre si trovava a Valencia per il Gran Premio motociclistico per farlo tornare in campo con la maglia dell’Olimpia. Jordan s’è ritirato nel giugno del 2003, a 40 anni, dopo non essere riuscito a portare i Washington Wizards, di cui era anche uno dei soci, dai bassifondi della Nba ai playoff, ma risultando perfettamente in grado di fare ancora la differenza nel campionato più competitivo del mondo.
Il fatto clamoroso non erano tanto i 20 punti a partita quanto le 82 gare disputate, senza un infortunio, simbolo di un’integrità fisica eccezionale. Che non è certo svanita in un anno di ozi sui campi da golf.
Jordan ha trascorso il weekend in Europa, sul green con Severiano Ballesteros (dove ha vinto i 45 euro in palio) e al gran premio di Spagna, dove ha guidato una Ducati e si è trattenuto a lungo con Valentino Rossi. Ieri è stato visto nei box dopo la fine delle gare, poi è tornato negli Usa col suo aereo personale. E’ apparso un po’ appesantito, non solo perché hanno dovuto modificare una tuta da motociclista taglia 62 per farci entrare le spalle ancora possenti, anche se si tiene in forma. Il 1° settembre, aveva fatto scalpore la notizia che fosse stato visto in palestra a Chicago per una partitella di allenamento.
Una cosa che si è ripetuta anche a Santa Barbara, dove in un camp ha giocato con alcuni dei collegiali migliori del Paese. Solitamente, tutti i suoi rientri in campo erano stati annunciati da una soffiata così. L’ultima sua smentita su un possibile ritorno al basket giocato è del 27 settembre, dopo che il tam tam aveva ricominciato a battere forte ipotizzando una clamorosa riapparizione al fianco di Shaquille O’Neal nei Miami Heat. E alla Espn aveva dichiarato: "Non so come siano cominciate queste voci. Non ho mai parlato con Shaquille. Non ci sarà un mio ritorno". Estee Portnoy, un portavoce della Sfx sports Group aveva aggiunto: "Non c’è nulla di vero sulle voci che Jordan abbia una qualsiasi ambizione di tornare. Ha detto che è venuto il momento di mettere queste indiscrezioni a letto".
Ma Adriano Galliani si è chiesto perché non inseguire un sogno, per quanto difficile possa essere. L’Olimpia di Armani ha il glamour per costruire attorno ad un evento simile molteplici sinergie e lo ha contattato. A Jordan manca la competizione e prudono le mani. Né può soddisfarlo essere un miliardario alla ricerca di una squadra Nba da comprare. C’è un piccolo problema tra le migliaia di grandi problemi di un’operazione simile, ma il più importante: Jordan ha sempre chiesto a sè stesso di dare e pretendere il massimo assoluto. Il basket italiano non lo è. Ma aspettiamo la risposta: i sogni aiutano a vivere.