Carter: "Roma ha voglia di vincere"

Un metro e novantasei, nero, mancino, americano: un atleta che per il suo nuovo allenatore, Piero Bucchi, sa fare tutto in campo e può avere un forte impatto nella pallacanestro europea. Ecco la sintesi di Maurice Carter, nuova guardia della Lottomatica Roma con un contratto di un anno. La ciliegina sulla torta, sperano tifosi e dirigenti della squadra, di una formazione già molto competitiva e ambiziosa, almeno sulla carta. «Mi hanno convinto a scegliere Roma proprio la voglia di vincere e le ambizioni del club - ha detto ieri Carter nel corso della presentazione ufficiale - perché fino a quel momento ero dubbioso sul fatto di venire in Europa. So che qui si gioca una pallacanestro molto diversa rispetto all´America e questa era la mia perplessità principale».
Si sente un leader?
«Io so che gioco in una squadra nella quale ogni giocatore deve prendersi le sue responsabilità. Io non mi tiro indietro, ma devo ancora conoscere i compagni e farmi conoscere da loro, insomma dobbiamo imparare a fidarci di noi».
Come si trova con gli allenamenti?
«Sono entusiasta dei metodi che ho trovato qui. Molto diversi da quelli americani, si fatica di più».
Ha un mito nel mondo dello sport, uno al quale ispirarsi?
«Certamente sì, ma non è un giocatore di pallacanestro. È il golfista Tiger Woods. Mi piace per tre motivi: è vincente, originale e si lascia scivolare tutto addosso».
Lei ha un cane tatuato sul braccio, come mai?
«E´ un bull-dog, una razza che amo molto».
Quali giocatori conosce a Roma?
«Conosco di nome solo Tyus Edney dei miei nuovi compagni di squadra, tramite un amico comune che gioca nei Los Angeles Lakers, Brian Russel, ma questo non è un problema».