Celebron James

Alcune curiosità: chi si ricorda di Marcus Fizer? Beh, offensivamente è un giocatore da NBA fatto e finito, resta il fatto che ha appena firmato per gli Austin Toros della NBDL (ehm, qualcuno non mi crederà, ma l’idolo di Toronto, Pape Sow, mandato nelle minors contro il volere dei tifosi, domenica ha scritto quaranta con 14 carambole quando solo la partita prima aveva fatto 21 e 11… Tra l’altro ho ritrovato anche Rodneyweed Buford, è in CBA). Gli effetti monetari e non dell’infortunio di Nene ormai li ho già ben delineati, quello che pochi sapranno è che qualche giorno dopo Drew Gooden e Jared Jeffries hanno fatto una polizza assicurativa di circa 100.000 dollari per evitare di trovarsi nella stessa posizione del brasiliano in caso di “rottura seria”. Il fatto è che entrambi sono stati scelti nel 2002 e non hanno avuto l’estensione contrattuale entro il 31 ottobre, di conseguenza diverranno “restricted free agent” ed un infortunio come quello capitato a Nene rischia di costare loro molti verdoni; peraltro ogni squadra NBA è obbligata ad assicurare i 5 giocatori col salario più alto, anche se è prassi farlo con molti di più, nel caso dei Nuggets quindi si tratta di Martin, Miller, Watson, Najera e Camby, se uno di loro salta più di 40 partite, l’assicurazione paga l’80%. Denver tra l’altro è anche la protagonista della “più bella della settimana”: nella partita contro i Nets, “The Closer” Boykins si trova accoppiato difensivamente con “Inaction” Jackson, Krstic ha la sfera, Marc prova in tutti i modi di attirare la sua attenzione per sfruttare l’atipico “match up”, Nenad scarica sul perimetro. Alla pausa successiva Jackson lo prende letteralmente per il bavero…Sempre di moda le voci che vogliono Carlos Boozer ad L.A., la sensazione è che fino a febbraio la telenovela avrà passi interessanti, resta il fatto che “El Lay” è la destinazione preferita perché il ragazzo ha comperato la classica megavilla con 13 camere dal letto, 10 bagni, una casa (avete letto bene, non “camera”) per gli ospiti, un ascensore, campi da tennis e piscine varie per quasi 10 milioni di dollari, come dire … almeno che la sfrutti un pochino! Se avete visto il derby texano tra Dallas (col ritiro di Christie, o meglio con la “buona uscita” pare stiano sondando per Adrian Griffin, visto che anche Josh Howard non sta benissimo. Aggiornamento: l’hanno firmato) ed Houston, non vi sarà sfuggito che a 5 minuti dalla fine del terzo quarto coach Van Gundy ha dato disposizione ai suoi di far fallo tattico su Diop, costringendo “Lil’ General” Johnson a toglierlo dal campo; se seguite la NBA da qualche tempo, ricorderete senz’altro che proprio il predecessore di Avery, Don Nelson, applicò quella tattica in un paio di occasioni, contro Shaq (che gli diede del clown ed infatti quando tornò si presentò col tipico nasone) e contro Rodman (e qua ricorderei quel Bubba Wells che non giocava mai, finire in campo solo per far 6 falli contro di lui in un paio di minuti…). Per chiudere su Dallas una curiosità: sono solo 4 le formazioni che non hanno ancora perso due partite di fila, i Mavs, gli Spurs ed i Pistons sono i primi nomi che vi verranno da fare, infatti, in ordine sparso, trattasi delle tre squadre che bene o male si dividono il podio del “power ranking” di tutti i principali siti specializzati, più difficile pensare alla quarta, ammetto il mio stupore quando ho appreso che sono i Warriors! Presente i 21 rimbalzi catturati da Zo sabato scorso? Bene, Mourning non superava i 20 dal 26 marzo 1999 (per l’esattezza ancora 21) a Milwaukee, vale a dire è riuscito a ripetere l’impresa a distanza di 6 anni e 247 giorni; dal 1970 ad oggi è il secondo intervallo di tempo più lungo di sempre dopo i 6 anni e 353 giorni di Greg Osterfat, dal 15 novembre 1996 al 3 novembre 2003! A proposito di cifre beh, Celebron James oltre ai 30 ci va spesso e volentieri, quello che però vi faranno notare i tifosi dei Cavs è che quando Larry “First Step” Hughes guida la formazione in assistenze, questi sono 6-0!
· La storiella di Sprewell e del prolungamento contrattuale rifiutato perché “ho una famiglia da sfamare” ce la propongono praticamente ogni settimana che “Predator” resta senza squadra, resta il fatto che la scorsa estate c’è stato qualcun altro che rischia di passare alla storia per aver compiuto, diciamo così, un’altra memorabile operazione finanziaria. Radmanovic, infatti ha rifiutato un seiennale da 42 milioni di dollari complessivi dai Sonics (direi non male per un giocatore monodimensionale, visto che questo non sa passare la palla, non sa palleggiare e non sa cosa voglia dire la parola difesa…) per accettare un annuale da 3.2 e potersi sostanzialmente scegliere la destinazione preferita tra 12 mesi da “restricted”, certo di aver un valore identico se non maggiore sul mercato; bene, non solo il suo inizio è stato difficilotto, per usare un eufemismo, meno di 15 minuti ad intrattenimento essendo sostanzialmente fuori dalla rotazione, ma quella eventuale cessione di cui sentite parlare in questi giorni, non risolverebbe assolutamente i suoi problemi dato che gli farebbe perdere i cosiddetti “Larry Bird rights” ed il team che lo prende, potrà poi solo rifirmarlo con una “mid-level exception”, che parte da circa 5 milioncini.