Colpo Roseto : Abdur - Rauf

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Jeff Trepagnier
00venerdì 22 ottobre 2004 09:14
E’ una prima scelta della NBA e potrebbe giocare già domenica
E adesso che qualcuno provi ancora a definirlo derby di serie B. Quello in programma domenica al PalaMaggetti tra Roseto e Navigo.it Teramo si preannuncia, almeno per i rosetani, come un appuntamento con la storia. Mai, prima d’ora, una prima scelta NBA era approdata in Abruzzo. Con l’ingaggio a sensazione di Mahmoud Abdul-Rauf anche quello che sembrava destinato a rimanere un sogno si è avverato. Abdul-Rauf non solo ha firmato un contratto con il Roseto, ma giocherà il derby.
Dopo Traina, dunque, ecco che il g.m. Martinelli ha voluto sorprendere con l’ingaggio di un giocatore che ha al suo attivo un decennio da protagonista nella NBA. Uscito da Lousiana State, Abdul-Rauf (il nome in origine era Chris Jackson poi cambiato nel 1993 quando il giocatore abbracciò la fede mussulmana) fu scelto al primo giro con il numero 3 nei Draft del 1990 dai Denver Nuggets. Nei cinque anni giocati a Denver, Abdul-Rauf che è un play-guardia di 186 cm. nato il 9 marzo del 1969, ha viaggiato quasi sempre in doppia cifra (16 punti di media il suo top nella stagione 94/95), con degli “highs” da brivido come i 20 assist in una partita contro Phoenix o i 51 punti realizzati contro Utah, e soprattutto con i 48 punti messi a segno alla sua terza gara tra i professionisti. Formidabile realizzatore dalla lunetta (93,5% nel’93; 95,6% nel’94; 93% nel’96) e leader carismatico dallo sguardo glaciale, Abdul-Rauf assurse suo malgrado alle cronache anche per questioni politico religiose nel’97 quando era ai Sacramento Kings e durante una manifestazione ufficiale si rifiutò di alzarsi in piedi durante l’esecuzione dell’inno nazionale americano, adducendo come motivazione che la bandiera americana era “simbolo di oppressione e di tirannia”. Per quell’episodio Rauf fu sospeso dalla NBA per alcuni mesi e nell’anno seguente, approfittando del “lock out” della lega professionistica americana, approdò in Turchia al Fenerbache per la sua prima esperienza europea.
Tuttavia nel Paese della mezzaluna Abdul-Rauf giocò poche partite a causa di alcune divergenze di vedute con il suo coach (in 5 gare di Eurolega segnò in media 17,4 punti), e così fece ritorno nella NBA giocando per i Vancouver Grizzlies. Nella passata stagione Abdul-Rauf ha accettato di tornare in Europa per giocare con la formazione siberiana dell’Ural Great Perm, realizzando 16,1 punti di media in campionato e 13,1 nella Suproleague. Un’ultima curiosità: il tic nervoso da cui il giocatore è affetto (si chiama sindrome di Tourette), che lo porta a non stare mai fermo, come fosse un ballerino in perenne attività. L’innesto di Abdul-Rauf e Traina, oltre a quello del recuperato (anche se non al 100%) Nordgaard, cambia quasi radicalmente il volto della squadra che andrà ad affrontare il derby e, cosa altrettanto importante, fa salire la febbre da derby. Da ieri sono in vendita i biglietti e c’è da scommettere che le addizioni portate dalla società alla squadra contribuiranno alle vendite, magari fino a quel “tutto esaurito” che anche per la diretta Sky rappresenterebbe una cartolina virtuale di quello che significa il basket in Abruzzo. Resta solo un cavillo burocratico che potrebbe negare il derby a Rauf, legato al passaporto di una figlia del giocatore (che ha 4 figli), per quanto riguarda il suo visto tutto è stato perfezionato con notevole anticipo dal “solito” Nicola Mariani.


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