Edimes, Bellina perde le staffe

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vee.dee
00giovedì 2 dicembre 2004 09:59
«Chi non crede nel gruppo farebbe meglio ad andarsene»

- La Provincia Pavese -

02/12/2004 09:49 - PAVIA. «Solo il gruppo ci salverà»: è la cura Bellina per la schizofrenia dell’Edimes: compatta in casa, anarchica in trasferta. «Ci prepariamo bene - dice il capitano - ma in partita i solisti dimenticano gli schemi, ci disuniamo e facciamo figuracce. Così non si può continuare».
L’analisi del capitano è spietata: «Parlare di mal di trasferta è riduttivo perché lontano da Pavia non siamo mai stati in partita. E non dite che è colpa di Baldiraghi perché la sua responsabilità non va oltre il 25 per cento: se i giocatori non fanno quanto viene detto il coach non può farci molto. O ci prendiamo in giro oppure, se siamo questi, dovremo chiedere alla Lega di farci giocare sempre in casa. Io per ora posso solo scusarmi con i tifosi che sono venuti domenica a Faenza a vedere l’allenamento di Imola e chiedere a chi verrà domenica al palaRavizza di sostenerci ancora una volta. Se poi giocheremo male sarà giusto fischiarci». Parole da capitano, ma non concilianti, soprattutto verso i compagni: «Alla prima difficoltà smettiamo di aiutarci, eppure vi assicuro che il gruppo è unito. E’ come se alla domenica ci dimenticassimo che il basket è uno sport di squadra. Il risultato è che di volta in volta qualcuno viene escluso dal gioco. In queste condizioni è inevitabile che uno smetta di lottare: non sarà da professionisti, ma è umano. Prendete i rimbalzi: abbiamo vinto la sfida sotto canestro solo quando ci siamo aiutati con le rotazioni, i tagliafuori, i raddoppi. Con Imola io uscivo ad aiutare, ma nessuno andava su Merriex che così ha preso 20 carambole». Dopo il precampionato Pavia era candidata a un ruolo da protagonista: «Invece abbiamo già perso tre partite di troppo e vincendo solo in casa potremmo non centrare i play off - dice Bellina - . Quel che mi fa più rabbia però è sapere che avremmo vinto anche con Imola se avessimo giocato con la metà della voglia vista contro la Virtus». Bellina sta perdendo la pazienza: «Sono due mesi che dico ai compagni che nessuno può vincere da solo, ma forse qualcuno non vuole capire - continua - . In queste condizioni è giusto che la società intervenga, ma potrebbe anche esserci costretta». In pratica secondo Bellina potrebbero essere i giocatori a chiedere di essere ceduti: «Se uno sente di non potersi esprimere al meglio è legittimo che voglia cambiare aria - spiega il capitano - . Io per primo non sono contento perché se avessi voluto giocare come si fa nei campetti estivi sarei rimasto a Gemona. Mi è capitato quest’anno di entrare in campo pensando che i compagni mi avrebbero concesso solo due tiri in 30’: quando parti con quell’idea è difficile fare bene». Si pensava che il successo su Bologna avrebbe ricompattato la squadra. «Invece abbiamo sprecato tutto - dice Bellina - . A questo punto o ci mettiamo a giocare di squadra oppure chiedo a chi non è convinto dell’importanza della squadra di farsi da parte, altrimenti ci ritroveremo ad aspettare come una liberazione la fine del campionato».
Claudio Malvicini

10dennymania
00sabato 4 dicembre 2004 11:19
già...la colpa è dei giocatori e basta
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