Edney come Totti.serve coraggio

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Fabio Zingone
00domenica 24 ottobre 2004 09:34
Livorno - Roma, la sfida continua. Otto giorni dopo il calcio l’orgoglio della provincia e la potenza economica della capitale si ritrovano sullo stesso campo. Non c’è l’erba, non si gioca coi piedi, non ci sarà il diluvio universale perché il basket vive e si riproduce sotto la cupola di un palasport. Ma gli ingredienti per un duello sportivo esistono tutti. Tyus Edney è il Totti dei canestri, Carter la mette dentro come Montella, Garri, Righetti, Van Den Spiegel, Tonolli e Tusek ai cugini giallorossi del calcio da invidiare hanno solo il conto in banca.
Livorno-Roma atto secondo, nella speranza che non vada a finire come a Lucarelli e compagni. La Lottomatica è uno squadrone che vuole andare in Eurolega, ha preso tre cazzottoni nelle prime tre giornate quando era sempre una pietanza mezza cruda, poi si è rialzata vincendo a Teramo e asfaltando Biella in casa. De Raffaele dopo il blitz di Napoli ha visto la “malasuerte” presentargli subito il conto costringendolo a riaprire l’infermeria amaranto. Roma invece è in netta ripresa, le ultime due settimane senza intoppi sono servite a coach Bucchi per assemblare gli uomini e dare un’anima a quel gruppo di grandi solisti che il presidente Toti ha messo insieme per rinverdire i fasti del Bancoroma di Bianchini e Larry Wright. L’arrivo di Edney da Treviso va letto secondo quella chiave: “Titti” è il re del pick and roll, apre le difese, sa andare fino in fondo e scaricare da dio, se lui sta bene puoi fermarlo solo con una mitragliatrice. Edney confeziona, Bonora conserva, mentre Giachetti cerca faticosamente di trovare uno spazio fra i due registi designati. È una squadra senza punti deboli, la Lottomatica, se osi sfidarla sul piano del talento tu, piccola provinciale, non esci mai viva. La ricetta per stare in partita è un’altra, quella di Napoli. Difesa aggressiva, massima attenzione ai rimbalzi, voglia di superarsi. E crederci sempre, anche se gli altri dovessero andare in fuga. Di sicuro l’esempio del Livorno-Roma calcistico è da evitare: una squadra compassata, morbida, senza le armi degli umili non avrebbe scampo.
Prepariamoci a vivere una domenica di fuoco. Livorno insegue l’impresa, e non importa se la logica dice che il pronostico pende più dalla parte del 2. Ma Nicholas e compagni si sono sbloccati, se il pubblico li sostiene e darà al fattore campo l’evidenza che merita, allora sperare non è da ultimi romantici. Ragazzi, fuori il coraggio. Per mettere in classifica altri due punti pesanti come l’uranio e per vendicare quelli del calcio.

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