Eurolega: l’Italia ringrazia gli inventori del tiro da tre

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vee.dee
00sabato 4 dicembre 2004 12:17
Cos’hanno in comune Siena, Bologna, Pesaro e Treviso da un punto di vista cestistico?. Molte cose, direte voi. Recentemente? Moltissime, confermerete voi. Vabbè, arriviamo al dunque… Le partite che queste quattro squadre hanno giocato tra mercoledì e giovedì sera sono state decise dalla precisione nel tiro da tre punti e – in certi casi – da quella avversaria.
Infatti, se per le prime tre (specialmente il Monte dei Paschi) la chiave della partita è stata proprio il tiro da fuori, la Benetton ha pagato, oltre ad altri macroproblemi offensivi, proprio le scarse percentuali da tre, contro l’ottimo 11/22 (50%) del miracolato Ulker. E bisogna dire che, vista la serataccia, i biancoverdi hanno fatto bene a limitare le conclusioni da oltre l’arco, in cui si sono cimentati solamente Goree (1/2), Garnett (1/3), Bulleri (0/2) e Siskauskas (0/4), mentre Soragna (23 minuti) e Slokar (13) si sono accontentati di cercare il canestro entro i canonici 6,25 metri. Tuttavia, come già accennato, è stata la buona vena dei turchi a condannare i veneti. Il solo Tunceri (0/1) è stato negativo, ma Praskevicius (1/3), Glover (2/2), Stombergas (3/6) ed Erdogan (5/10), mettendoci anche un gran cinismo, hanno fatto molto male ad una difesa che, tra le altre cose, ha mandato gli avversari in lunetta solamente tre volte. Ma ovviamente, visto anche il risultato finale, non è stata la difesa il problema dei trevigiani.
Passando invece a coloro che hanno beneficiato di “Santa Tripla”, non si può non citare la Climamio Bologna che, nonostante gli ultimi arrivi, solo per la presenza di gente come Vujanic, Smodis, Douglas e Basile deve essere ovviamente considerata una squadra piuttosto “esterna”. Tra i sopraccitati, solo il capitano ha “spadellato” dalla lunga (1/7), smazzando però 8 assist, mentre con le loro triple Douglas (1/3), Smodis (1/1), Belinelli (1/1), Mancinelli (1/1) e Vujanic (4/9) hanno scavato il solco nel terzo quarto per un 9/22 totale (40,9%), che diventerebbe 8/15 (53,3%) senza contare i tiri di Basile.
Passando alla Scovolini, il trentello di uno Smith mai perimetrale come in questa stagione è arrivato appunto grazie alla buona mira di Charlie dalla lunga (5/11). A lui si sono aggiunte le triple dei bombaroli per eccellenza Malaventura (1/1), Möttölä (1/2) e Rannikko (1/3). Per non parlare delle due bombe (su quattro) con cui Djordjevic ha praticamente deciso la partita a favore dei marchigiani, anche se poi gli uomini di Melillo hanno “voluto” regalare ai propri tifosi un finale palpitante perdendo qualche palla ingenuamente e fallendo qualche tiro libero di troppo nei momenti caldi.
Dulcis infundo, molto dulcis, arriviamo al Montepaschi, che nell’ultimo quarto ha asfaltato nientemeno che il Barcellona degli sbruffoni con un’incredibile scarica di tiri pesanti, per la gioia dei tifosi del Palasclavo. I principali protagonisti sono stati Bootsy Thornton e Carlton Myers, autori di due prestazioni tra loro diverse ma allo stesso modo decisive, soprattutto in una serata in cui dall’arco i vari Stefanov (0/4), Galanda (0/3), Rentzias (0/3, ma all’inizio ha risposto colpo su colpo a Fucka) e Kakiouzis (0/1) non hanno rispettato le lecite attese. Un Vanterpool sempre più leader e sempre meno silenzioso non ha voluto abusare del tiro da fuori, e si è limitato a due conclusioni, di cui una a segno, mentre Zukauskas (1/1) si è confermato chirurgico.
In ogni caso, come detto, gli eroi dell’incontro sono stati Thornton e Myers, con il primo che ha regalato una prestazione balistica strepitosa (4/7 da due e 5/6 da tre), distribuendola sull’arco della gara (2 bombe nell’ultimo quarto), ma aggiungendo 5 recuperi ed altrettanti assist, mentre l’ex Fortitudo, dopo essere rimasto virtualmente fuori dalla partita nei primi tre quarti, è stato mandato in campo da coach Recalcati nella speranza che potesse fare… esattamente ciò che ha fatto, cioè, in una partita in cui sembrava impossibile fermare il Barça in difesa, cercare di ricucire lo strappo diventando più pericolosi nella metà campo offensiva, precisamente con il tiro da fuori. Così, con un 5/7 da immenso [SM=x486235] che ha fatto alzare in piedi più di una volta anche i più pacati sostenitori del parterre, l’ex (e futuro?) nazionale italiano ha lasciato a bocca aperta coach Montes e i suoi uomini. Che ci hanno messo pure del loro, con una difesa non sempre aggressiva sul pur irrefrenabile Myers, e con una gran confusione nelle azioni offensive determinanti, asfissiati dalle energiche marcature dei senesi, mentre fino a quel momento il canestro dei padroni di casa era sembrato una calamita che attirava tutti i palloni lanciati dai catalani.
Insomma, se tre italiane su quattro hanno fatto bottino pieno nell’ultima giornata di Eurolega, bisogna proprio essere grati a quel qualcuno che un giorno, qualche decina di anni fa, ha deciso che poter segnare al massimo due punti rendeva le partite noiose (e pensare che c’è chi, oltreoceano, vorrebbe eliminare l’arco…), ed ha istituito la regola del tiro da tre punti. Tuttavia queste squadre, seppure provviste di campioni capaci di esplosioni balistiche e realizzative pazzesche (anzi, concedetemelo, Pozzesche…), dovranno stare attente a non dipendere troppo da un’arma importante ma a cui non è sempre possibile ricorrere.


Andrea Rizzi


kikanovic
00sabato 4 dicembre 2004 21:16
se non indietreggieranno quella linea.. il basket tra tiri da 3 e alley-oop diventerà solo uno spettacolo circense
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