Evitato lo sciopero

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Fabio Zingone
00martedì 23 novembre 2004 22:48
Sarà un caso, ma il giorno dopo l'appello di Recalcati a non strumentalizzare la Nazionale, gli azzurri hanno revocato il minacciato sciopero in programma il prossimo 11 dicembre, a Torino, in occasione dell'All Star Game. La decisione è arrivata al termine dell'incontro al Coni tra il presidente Gianni Petrucci, quello della Federbasket Fausto Maifredi, quello della Lega Enrico Prandi e dell'assogiocatori (Giba) Giuseppe Cassì. "Abbiamo preso atto della volontà della Lega di rivedere la convenzione il prossimo anno. Di conseguenza gli azzurri scenderanno in campo", ha detto al termine della riunione Cassì.
"Sono soddisfatto - ha dichiarato Petrucci - perché vengono meno quelle forme di protesta delle quali si era parlato e alle quali non potevo che essere contrario, pur stando dalla parte dei giocatori". Il presidente della Fip Maifredi ha spiegato così l'accordo: "Avremo altre riunioni che definiranno i particolari (il 2 dicembre, ndr), ma l'essenziale è che il Consiglio federale già in febbraio definirà un'intesa che consentirà alle società di prepararsi al 2006-07, quando entrerà in vigore la delibera Coni che stabilisce che il 50 per cento dei giocatori a referto negli sport di squadra dovrà essere di scuola italiana. Già dalla prossima stagione il 50 per cento dei giocatori, 5 su 10 o 6 su 12 secondo quanti se ne utilizzano, dovranno essere italiani, e possibilmente di scuola italiana secondo una definizione che metteremo a punto. Abbiamo inoltre raggiunto un accordo sui premi olimpici e abbiamo comunicato al Coni quanto deciso dal Consiglio federale (15.000 euro a testa, ndr) e sulle future normative relative allo svincolo. Sono contento, ringrazio il Coni per il suo intervento e ripeto che sotto ricatto non si poteva accettare niente".
Il rappresentante dei giocatori, Cassì, ha spiegato meglio: "Al momento le squadre - ha detto il presidente della Giba - devono mettere a referto cinque italiani, sia che schierino 10 giocatori sia che ne schierino 12. La convenzione prevedeva questo anche per la prossima stagione: adesso, invece, dovranno essere il 50 per cento, 5 su 10 oppure 6 per chi ne fa giocare 12. Inoltre adesso per italiani si intendono quelli che hanno la cittadinanza e quindi anche i naturalizzati, quando invece secondo il Coni dal 2006-07 si intendono solo i giocatori cresciuti in un vivaio italiano. Dovremo definire adesso quanti di questo 50 per cento dovranno essere di scuola italiana già dall'anno prossimo. Per quanto riguarda cosa voglia dire essere di scuola italiana, l'ipotesi di lavoro è tre anni di formazione in Italia".
Soddisfatto anche Dino Meneghin, team manager della Nazionale e membro del Consiglio nazionale Coni, che però avverte: "Se i giocatori italiani vogliono guadagnarsi spazio dovranno darsi da fare: non possono pensare che queste norme servano per dare loro la pappa pronta. Chi vuole giocare deve impegnarsi di più per convincere tecnici e dirigenti. Gli stranieri che sono venuti in Italia però non erano tutti del massimo livello. Ho negli occhi la 'tragedia' del campionato greco, dopo gli Europei vinti (1987, ndr) i club avevano preso troppi giocatori tra stranieri e naturalizzati. Il risultato è stato che il pubblico li ha abbandonati perché non si identificava più con questi giocatori, visti come mercenari. Questo deve essere un avvertimento per i nostri club. La mia opinione è che si debba trovare una via di mezzo perché altrimenti il pubblico abbandonerà le tribune anche in Italia".
La presa di posizione del c.t. della Nazionale, Carlo Recalcati, che ha chiesto incentivi economici per i club che facciano giocare più italiani non ha incontrato l'entusiasmo di Petrucci per quanto riguarda la possibilità che il Coni destini a questo scopo parte dei fondi delle scommesse: "Come si fa a non essere d'accordo con chi ha conquistato l'argento all'Olimpiade? Tuttavia già parte dei fondi delle scommesse vanno al basket. Capisco la posizione di Recalcati, lui è contemporaneamente c.t. della Nazionale e allenatore di club". Il presidente della Lega basket, Prandi ha precisato: "La Lega già ora prevede incentivi per chi fa giocare gli italiani. La proposta di Recalcati, però, è più articolata: continueremo su questa linea".
NBANBA
00mercoledì 24 novembre 2004 10:55
sono contento cosi le polemiche anche a ragione da parte dei giocatori non son ben viste per l'opinione pubblica ,anche se si parla piu di basket in questi casi che di basket giocato
DottorN
00mercoledì 24 novembre 2004 13:52
Non giocare sarebbe stato sbagliato perché si penalizzavano i tifosi che non c'entravano niente in questa polemica (per altro anche giusta).
Così inoltre i giocatori italiani hanno anche la possibilità di far vedere quanto valgono e che sia giusto puntare su di loro!
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com