F-real

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Forza Aquile!
00giovedì 30 marzo 2006 11:04
Fortitudo-Real Madrid, è il momento dei saluti. Arrivederci, non certo addio, ma sempre di commiato si tratta: la Climamio, eliminata dal girone dopo la sconfitta di Tel Aviv, scenderà in campo per l’ultima volta nell’Eurolega 2005-06. Sarà un’occasione per togliersi qualche soddisfazione, ovviamente estranea al piazzamento in classifica: tributare un dovuto ringraziamento a ogni singolo elemento del Paladozza per esempio, dall’animato pubblico alle inermi tavole del parquet, perché è stata soprattutto la straordinaria forza del fattore campo a portare sin qui la squadra biancoblù, e provare a vendicare la brutta sconfitta dell’andata, generata da un orribile secondo tempo dopo 20’ giocati in maniera davvero esemplare.
E’ Bebo Breveglieri, assistente di Repesa e nostro consueto interlocutore, a guidarci alla scoperta dei temi più interessanti di questo confronto: «Dire che questa partita con conti più nulla per la classifica non vuol dire che la affronteremo senza la dovuta concentrazione. Daremo il massimo, perché teniamo a offrire una prova di orgoglio al nostro pubblico, e perché vogliamo approfittare di questi 40’ per perfezionare l’applicazione dei nostri principi di gioco. Aspettatevi dunque rotazioni di uomini molto spinte. Il Real ha invece bisogno della vittoria per conquistare il primo posto: per questo credo che Maljkovic girerà non più di sette-otto uomini».
Prevedete qualche aggiustamento, alla luce anche di quanto successo all’andata?
«Sicuramente dovremo marcare meglio Bullock e Rakocevic: questi due giocatori sono fuoriclasse offensivi, e nella partita di Madrid ci hanno messo in seria difficoltà. I dettagli e gli aggiustamenti specifici li definiremo solamente nell’allenamento precedente la partita».
Una partita da giocare, Real qualificato con buone possibilità di primo posto. Prevedibile?
«Premesso che il nostro girone era a mio avviso il più competitivo, non mi stupisco più di tanto di questo risultato. Il Real, come già detto, è una squadra particolare: ha due giocatori che offensivamente hanno molto più talento e libertà di iniziativa degli altri, ma allo stesso tempo è profonda, con una rotazione potenzialmente di dodici uomini, e ha lunghi molto atipici. Non è certo una sorpresa se è arrivata sino a questo punto».
Un sintetico bilancio si impone. Che Eurolega è stata la vostra?
«Io dico buona, al pari di tutte quelle giocate negli ultimi anni. Purtroppo non abbiamo pescato benissimo nel sorteggio, visto che come squadra di seconda fascia avremmo potuto incontare avversari meno forti di quelli che abbiamo trovato. Resta un po’di amaro in bocca per questa Top16, dove avremmo potuto vincere almeno una partita in più: contro il Maccabi, o a Istanbul.»
Cosa vi è mancato, oltre alla fortuna?
«L’esperienza, senza dubbio: gli unici del nostro roster che hanno partecipato a una Finale di Eurolega (oltre a Becirovic, n.d.r.) sono Mancinelli. Lorbek e Belinelli, ovvero i più giovani, gli altri sono tutti giocatori forti e interessanti, ma che hanno esperienza praticamente nulla in Europa, e questo si paga. Solo con il tempo si impara ad affrontare due partite alla settimana di questa importanza. Inoltre non siamo riusciti ad applicare con l’efficacia dello scorso anno i nostri punti di forza, ovvero la velocità e il pressing. Stiamo lavorando anche su questo per affrontare al meglio il finale di campionato».
Palla a due alle 20.45: problemi intestinali hanno costretto Bullock a rinunciare all’allenamento, e probabilmente alla partita. Nella Fortitudo ancora assente Rombaldoni.

Andrea Beltrama
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