ATENE (Grecia), 4 maggio 2007 - La finale di Eurolega (domenica, ore 20.30) sarà giocata dal Cska Mosca,
in carica, la squadra allenata da Ettore Messina, e dal Panathinaikos Atene, la formazione padrone di casa. Hanno battuto in semifinale due squadre spagnole, rispettivamente l'Unicaja Malaga 62-50 e il Tau Vitoria 67-53.
Panathinaikos Atene-Tau Vitoria 67-53
Il Panathinaikos onora la festa verde in suo onore dei 18.000 di Oaka e culla il sogno di festeggiare con loro domenica il ritorno sul trono d'Europa, deponendo il Cska, regina in carica. Di fronte a una tale forza d'urto, mentale prima ancora che tecnica sul campo, il Tau si squaglia alla palla a due, e la partita di fatto neanche inizia. Non solo è solo questione del 4/24 finale di una delle squadre che quest'anno ha tirato meglio e aveva perso fin qui solo due volte, ma anche della prestazione invisibile di chi invece doveva trascinare: Prigioni, Rakocevic e Scola. Nel giorno del derby Messina-Scariolo, il rompighiaccio dell'ex trevigiano Obradovic è Becirovic, quel Sani-boy che in modo diverso ha infiammato le due metà di Bologna. Con sette punti suoi nei primi cinque minuti il Panathinaikos scappa 13-7, e il Tau non lo riprende più. Nei quattro minuti successivi il punteggio resta inchiodato, ma quando si muove è solo una pessima notizia per i baschi (9 punti nel primo periodo), che neppure con la valanga di rimbalzi offensivi riescono a rimediare al solo 25% iniziale dal campo, zavorrato dalle tre perse in avvio di Scola. Quando il Tau si riavvicina sul 18-13, a metà secondo quarto arriva il trittico di bombe ex italiane, a punire i troppi sprechi vitoriani: Vujanic-Becirovic-Siskauskas, e si va al riposo sul 35-21 verde.
A differenza dell'altra semifinale, questi spagnoli però non si rianimano all'intervallo, e il Panathinaikos senza strafare va 43-28 al 27'. Solo che per risparmiare benzina soprattutto nervosa in vista della finale, il Panathinaikos spegne presto il motore: non abbastanza da lasciare al Tau completare l'opera di una risurrezione cominciata solo a metà ultimo quarto. Erdogan fa sperare i suoi sul 53-47 al 36', tutto conquistato speculando sui vuoti di un Pao a pancia piena. Ma che, quando avverte il pericolo, dà con l'ex biellese Batiste la zampata che chiude i giochi. Panathinaikos: Becirovic e Batiste 15, Siskauskas 11
Tau: Erdogan 11, Peker e Splitter 7
Cska Mosca-Unicaja Malaga 62-50
La regina fa la voce grossa con Cenerentola, Messina batte Scariolo e il Cska torna in finale a difendere il trono europeo. I russi hanno vinto una partita non spettacolare, ruvida, spaccata dal 14-0 dei campioni d'Europa in carica dal 33' al 39'. La differenza quando è diventato palese che Malaga, outsider piagata dalle assenze, non può reggere l'urto dei numeri uno se è tradita contemporaneamente da Sanchez, Rodriguez, Tusek e Brown. E infatti ne esce un ultimo quarto da soli 6 punti segnati e 2/13 al tiro, con il Cska implacabile. L'Unicaja ci aveva provato facendo la partita della formichina, giocandosela a lungo punto a punto con un Cska che a rimbalzo offensivo compensa solo in parte l'1/10 al riposo della coppia Langdon-Torres. Messina può però non preoccuparsene se dalla panchina gli si alzano fenomeni come Andersen e Papaloukas. Proprio il greco gira l'interruttore dei campioni d'Europa a metà secondo quarto coi recuperi (cinque al riposo) e la tripla con cui parte il break moscovita: un 9-0 che significa 33-24 al riposo capitalizzando i cinque minuti in cui l'Unicaja è stata tenuta a digiuno totale. Il ritorno andaluso però è immediato col 7-0 al rientro dagli spogliatoi: a dirigere c'è un Cabezas mai domo con lo zampino in area di De Miguel; il Cska ci mette del suo con 7 perse nel parziale. Al 27' l'Unicaja mette anche la testa avanti sul 41-42 e per qualche minuto non sembra un fuoco di paglia. Ffin quando il Cska non dimostra chi è la squadra
in carica. Dal 33' l'Unicaja torna a segnare solo a 10 secondi dalla fine: con i tiri in sospensione di Andersen e le coltellate di Langdon il Cska tocca il 60-47 a un minuto dalla fine, che vuol dire finale.
Mosca: Langdon 13, Andersen 12, Papaloukas 11
Malaga: Cabezas 13, Brown 8, Rodriguez 7
LA GAZZETTA