Fabio Zingone
00martedì 17 agosto 2004 12:51
Guerra Roma-Milan per Gilardino? Galliani va su tutte le furie. "Il Milan non ha mai trattato l'attaccante del Parma. E semmai volesse, credo che abbia gli stessi diritti di altre società perciò non dobbiamo spiegazioni a nessuno". Parole forti, quelle del vicepresidente del Milan la cui ira, mista ad incredulità, si scatena quando viene a sapere che sulla vicenda Gilardino ha deciso di presentare oggi un'interrogazione parlamentare il senatore Falomi.
Il problema è che, secondo Galliani, non c'è appunto nessuna vicenda Gilardino: "Una società ha solo deciso di non cedere un giocatore ad un'altra società, tutto qua". La società numero uno è il Parma, la numero due è la Roma. E allora, qual è il ruolo del Milan in questa situazione? Qualcuno ipotizza una pressione da via Turati sugli emiliani affinché trattenessero un'altra stagione, o almeno fino a gennaio, il vicecapocannoniere della scorsa serie A. Ma Galliani non ci sta: "Abbiamo già Shevchenko, Inzaghi, Tomasson e Crespo, ovvero 4 attaccanti per 2 posti, siamo stracoperti". Si tratta allora di negare agli altri di rafforzarsi? "Non vedo perché dovremmo impedire acquisti alla Roma. Sembra ci sia un po' di vittimismo nella capitale di questo paese".
Pare che il sospetto romano nasca da un presunto intervento del Milan nel crac Parmalat (tirando le somme, gli emiliani restituirebbero un favore alla società rossonera riservandole un'opzione per Gilardino) "Io posso solo assicurare che noi nella vicenda Parma non siamo mai intervenuti, né credo che la vicenda Parmalat sia imputabile al presidente del Consiglio. Il Milan è stato acquistato da Berlusconi otto anni prima che scendesse in politica. Ora lui non se ne occupa da tempo, me ne occupo io che sono stra-assorbito". Il campionato non è iniziato ancora, la guerra (di parole) sull'asse Roma-Milano sembra non essersi mai fermata.