Garri:Roma mi manca

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00domenica 20 novembre 2005 15:56
ROMA - Camminando sulle spine, dopo aver annusato i fiori più belli del suo giardino, Luca Garri torna ad incrociare Roma affrontandola, stavolta, da nemico sul campo di casa. La sfida di questo pomeriggio tra Lottomatica e Angelico a Biella ha un sapore speciale per il ”lungo“ vice[SM=x486235] olimpico oggi in forza al club piemontese ma il cui cartellino è sempre della Virtus. Garri, autentico talento del basket italiano, lo scorso campionato, quello post-Atene, giocando nella capitale ha abbassato la guardia ma adesso, in provincia, spera di ricostruirsi e tornare a splendere con la giusta interpretazione del suo ruolo.
Garri, come sarà la sfida di questo pomeriggio contro la ”sua“ Roma?
«Avverto un po’ di nervosismo: spero che passi prima dell’inizio della partita».
Ritrova da avversario la Virtus che doveva lanciarla. Rimpianti?
«Ho avuto un anno, quello passato, difficile. Sono venuto a Biella per riprendermi e riconquistare la fiducia. Certo che ho dei rimpianti: mi sarebbe piaciuto tanto rimanere a Roma in una società blasonata con progetti vincenti e giocare la coppa. Ma non mi arrendo: sono sempre sotto contratto con la Virtus anche se a Biella mi trovo bene».
Roma e Biella hanno gli stessi punti in classifica, otto.
«Oggi la Lottomatica deve assolutamente vincere, lo so. Per noi, in caso di successo, sarebbe bellissimo perché faremmo un gran passo avanti in graduatoria».
La Lottomatica ha avuto tanti problemi con i lunghi. Adesso è arrivato Trent. Lei avrebbe dato un grande contributo in quel reparto.
«Dovevo giocare un po’ meglio l’anno scorso... Si, sarei stato perfetto per i problemi di Pesic».
Con Pesic il rapporto l’anno passato non è stato idilliaco, vero Luca?
«Quando è arrivato in panchina, a gennaio, con il coach tutto filava liscio. Poi c’è stato qualche problema. La colpa? Mia. Ho avuto atteggiamenti sbagliati, non lo nego, e il rapporto si è un po’ incrinato. Ho cercato di capire i motivi, l’allenatore mi diceva che tutto era ok ma non era così. Sono andato in confusione, non capivo più nulla neppure io. E’ stato un anno un po’ difficile».
Il passato è alle spalle. Parliamo del presente e del futuro. Com’è e come sarà il nuovo Garri?
«Più positivo. L’errore l’ho fatto e non lo ripeterò più. Ma ho solo 23 anni e, quindi, tutto il tempo per rifarmi».
Luca, è possibile che almeno per lei lo splendido argento olimpico di Atene con la nazionale sia stato un handicap?
«La medaglia ti dà una grande fiducia e io forse non l’ho gestita nella maniera giusta. Ho esagerato. Poi, però, mi sono ricreduto, ma l’errore commesso è stato enorme».
Prima di Pesic, Piero Bucchi la rimproverava perché in area non lottava troppo.
«Aveva ragione il coach. Dovevo giocare più dentro, e anche adesso devo farlo. Il mio ruolo è quello di lottare, prendere qualche colpo. Invece, l’anno scorso mi defilavo un po’ troppo».
Imparata la lezione?
«Non del tutto. Devo ancora lavorare un po’».
CARLO SANTI
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