Fabio Zingone
00sabato 23 ottobre 2004 22:31
Per la prima volta nemici, nel faccia a faccia che vale la testa della classifica. Dove la banda diCarlo Recalcati ha già piantato il proprio accampamento e dove la Snaidero, dovesse replicare il blitz dello scorso anno, potrebbe insediarsi domani sera.Boris Gorenc, top scorer arancione nonostante una manina gelida dalla lunetta, ritrova l'amatoMontepaschi, club con il quale (74 gare disputate, 1291 punti realizzati), due anni orsono, alzò al cielo laCoppa Saporta, trampolino di lancio verso lo storico scudetto mensanino del maggio scorso.
«Per me si tratta di un appuntamento speciale, direi eccitante - spiega lo sloveno -. A Siena ho vissuto due stagioni splendide sotto tutti i punti di vista: in campo e fuori, con i compagni, i tifosi e la piazza. Abbiamo vinto anche un trofeo continentale, cosa tutt'altro che semplice. Insomma: ci tengo particolarmente a fare bella figura e... a vincere.»
- Il Montepaschi è l'unica formazione ancora immacolata.
«Sì, anche se a Reggio Emilia e Varese se l'è cavata solamente all'ultimo secondo. Per cui pensiamo che non sia così impossibile. Cercheremo allora di individuare i loro punti deboli per metterli in difficoltà e, magari, fare nostra la gara».
- Messa così, sembra semplice.
«Io, come tutta la squadra, vado a Siena per vincere. Sappiamo perfettamente che non sarà una passeggiata ma, da questo appuntamento, abbiamo soltanto da guadagnare: se ne prendiamo venti, infatti, si dirà che poteva starci. Importante sarà comunque esprimersi al cento per cento delle nostre possibilità ed avere la coscienza a posto. L'esperienza, inoltre, mi dice che è più facile giocare contro gli squadroni piuttosto che con... Teramo».
- Lontano da casa Udine ha già piazzato una zampata.
«Se vogliamo puntare a qualcosa di importante, dobbiamo essere continui in trasferta come lo siamo al Carnera. Con il successo di Roma e la sconfitta di Avellino per ora siamo pari, ma non possiamo fermarci».
- Qualche avversario da temere in maniera particolare?
«Come si fa a fare un solo nome? Loro hanno dodici giocatori intercambiabili, dei quali due o tre particolarmente bravi, per una rosa che è tra le migliori d'Europa. Però, ripeto: pur rispettandoli, anche come campioni d'Italia, abbiamo tutte le intenzioni di metterli in difficoltà».
- Come sta la Snaidero?
«Secondo tempo di Avellino a parte, credo che la nostra squadra abbia fatto sempre il proprio dovere. Pratichiamo un buon basket, siamo ben piazzati in classifica, ci divertiamo. E non siamo ancora al massimo, perché ci sono notevoli margini di miglioramento. Magari già a partire da Siena...»