Intervista a Markovski

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00domenica 13 novembre 2005 10:54
a distinzione è sottile: scontro al vertice o Davide contro Golia? La questione, meno di lana caprina di quanto sembri, divide ancora su questo match di inizio stagione.
Al punto che, tirata per il collo, la Virtus potrebbe domenica sera essere la nuova capolista. Zare Markovski chiarisce: «No, per noi questa è solo l’ottava giornata di campionato. Dall’inizio di stagione si sa che Siena è stata costruita per vincere, e per ora si è dimostrata la maggior candidata alla vittoria. Da parte nostra, invece, stiamo continuando la crescita. Siamo una squadra giovane, una realtà programmata per crescere».
Non è fantabasket, ma dire che fosse preventivabile ha il senso della presunzione. Un fatto è certo, Siena e Virtus sono oggi due differenti espressioni di basket vincente.
L’emendamento che sulla carta escluderebbe un successo bianconero è quella tara di materiale tecnico ed umano a favore di Recalcati. Complice la prolungata assenza di Woodward, ed il conseguente ricorso a Boisa, in dieci vanno oltre i 12’ a gara. L’undicesimo minutaggio è quello di Chiacig, rilanciando nel contempo la stagione di Stonerook, la migliore da quando gioca da noi: rimbalzi, punti, assist, tutte voci in crescita. Pochi numeri, che non bastano a sottolineare la vera essenza di un lungo capace di difendere su gente di stazza varia, colpire dall’arco e, in misura minore, spendersi pure dentro l’area. Questo mentre il fronte virtussino è afflitto dall’assenza di Ken Lacey, e da un Lang appena ripresosi dalla botta di mercoledì: «Lang in realtà sta ancora recuperando - ammette Markovski – e nell’allenamento di oggi (ieri, per chi legge) si è fermato a metà, ma solo in maniera precauzionale. Domenica comunque ci sarà. Tutto a posto invece per Rodilla, il quale si è allenato regolarmente».
C’è allora si o no la possibilità che succeda qualcosa di nuovo in grado almeno di disturbare, infastidire, pungere come zanzare di studentesca memoria una squadra addirittura capace di espugnare Mosca?
Ci proverà questa Virtus in gran forma, immagine riprodotta di certi spot sull’ottimismo, che rispetto alla Mens Sana fa e disfa di più, che ama portare i match su alti ritmi.
Ne avesse 12 come il ct, parleremmo di Platoon System pure per Markovski, uno che le gerarchie precotte proprio non le digerisce, modellandole di volta in volta sulla gara. Ogni minuto è buono, esaurite le fatiche di uno comincia il test dell’altro. Tutti eccetto Bluthenthal, l’unico minutaggio in parte tutelato: «Loro sono uno squadrone costruito con 12 giocatori 12 - continua Zare - noi comunque nel nostro piccolo facciamo la stessa cosa. Basti pensare a un Gugliotta che dalla serie B oggi gioca 17 minuti di media in seria A. Cerchiamo, nel limite del possibile, di dare spazio a tutti».
Sotto il tiro incrociato dei suoi esterni, Kaukenas in primis, Recalcati ha invece retto pure i passaggi a vuoto, perché se Bologna corre, Siena frena. Quantità contro qualità, insomma.
Ed allora, questa settimana bianconera dagli antichi sapori, è stata diversa da tutte altre? Markovski fa il pompiere, ma a metà: «No, è stata uguale a tutte le altre. In questo momento non dobbiamo pensare alla classifica, ripeto noi guardiamo solo alla nostra crescita. Anche se non nascondo che mi fa molto piacere vedere il palasport pieno di gente. Ed allora non ci rimane che cercare di andare avanti in questa direzione assolutamente buona».
Con il positivo bilancio di un iniziale calendario senza big, la Montepaschi ha fin’ora costruito la propria leadership. Come la Fortutudo, è caduta a Varese nella prima trasferta vera, ma gli exploit di Reggio Calabria (viaggio non banale) e Mosca hanno fatto pendant col successo su Milano. Una gloria costruita soprattutto sulla difesa: da lì, dalla capacità di essere duttili, di tener basse le loro percentuali, Recalcati ha mandato in naftalina gli attacchi avversari. Ma, cambiando il cavallo di tappa in tappa, anche Markovski ha trovato il suo format zemaniano di una pallacanestro che diverte anche quando perde. Mica un’inezia per noi italiani dal poco inebriante “culto della vittoria”. Palla a due ore 12.00, diretta Radio Bruno (102,8 mhz) e Skysport 2.



Alessio Torri
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