Io Forrest:il pivot alto e grosso!

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Fabio Zingone
00sabato 2 ottobre 2004 21:38
Lo hanno guardato un po’ tutti dal basso all’alto con circospezione, e non è mancato lo scherzoso consiglio di non “insultarlo” quando passa per strada. James Forrest è davvero “grande e grosso” da far paura. Però ha stampato quel sorriso tipico di chi è felice come una Pasqua. Berrettino nero calato all’indietro, t-shirt rossa Scavolini e jeans al polpaccio: così si è presentato ieri all’Hotel Flaminio, “scortato” da Lucio Zanca, Andrea Luchi e Filippo Laico. «Grazie a tutti per la vostra presenza - ha detto microfono in mano al Flaminio quello che è già stato ribattezzato “il napoletano”, per via della giovialità ostentata - Sono molto contento di essere a Pesaro e non vedo l’ora di iniziare. Abbiamo tante cose da fare insieme. Preferisco l’Italia alla Grecia, mi trovo bene con il vostro stile di vita».
Di proposte ne aveva James, ma prima di accettare le offerte della Scavo era ancora fermo. «Non voglio fare quello attaccato ai soldi - commenta con una certa ironia il 32enne che indosserà la maglia numero 15 - ma oltre alla Vuelle mi avevano cercato fortemente cinque-sei club italiani, tra i quali Livorno. Però la prospettiva non mi affascinava e non c’erano i soldi giusti». Cosa sa fare meglio? «Non ho uno stile ben preciso - continua avvalendosi della traduzione del giemme - il mio lavoro è fare quello che il coach mi chiede: difesa, rimbalzi, punti, insomma quel che c’è bisogno. Metto a disposizione la mia esperienza». Come si sente e che significato ha per lei ricominciare a Livorno? «Non sono ancora in forma, ma faccio progressi quotidianamente. Entro sette-dieci giorni vedrete il vero James Forrest. Domani voglio vincere, Livorno non è più la mia casa, ora la mia casa è Pesaro. La partenza contro la mia ex squadra mi stimola, ma spero che il benvenuto non sia una minaccia...! Siamo pronti per una buona partita». Con l’Olympiacos ha già disputato l’Eurolega... «Una lega molto dura, con avversari che si conoscono meno approfonditamente rispetto al campionato nazionale. Venivo da due stagioni importanti ma in club minori e ad Atene ho trovato un’ottima situazione. Lì come ora avevo attorno giocatori di altissimo livello. Con quelli forti è più semplice giocare».
Nessun problema se dovrà sfidare pivot parecchio più alti... «Sono abituato. In carriera ho sempre difeso su gente di 2.10-2.11. Il mio ruolo? All’inizio giocavo più fuori dall’area, in Grecia mi sono adattato alla posizione di centro. Naturalmente mi sento un’ala forte, ma non ho difficoltà a fare il pivot». James è uno che sa esaltarsi in campo e trascinare la folla. Ama scherzare e non potrà che essere un’anima dello spogliatoio. L’impatto con i compagni è stato positivo: «I ragazzi sono uniti dentro e fuori dal campo - continua colui che a Livorno avevano soprannominato “Mago” perchè aiutò la squadra a salvarsi - Mi troverò bene a Pesaro, io sono uno che si adatta a qualsiasi situazione». Chiusura senza imbeccata: «Abbiate pazienza due settimane - chiede - poi tutto andrà perfettamente a posto. Credetemi, vi farò divertire».
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