Italiani:5 condizioni per non scioperare!

Solo se le richieste saranno accolte, i giocatori della Nazionale daranno un segnale ulteriore di responsabilità e di attaccamento alla maglia azzurra, congelando l’iniziativa di protesta preannunziata». Così ieri la Giba, sindacato dei giocatori italiani di basket, che aveva annunciato che gli azzurri, medaglia d’argento ad Atene, non giocheranno l’All star game dell’11 dicembre «se non ci sarà un’immediata inversione di tendenza» nelle regole per salvaguardare la presenza di giocatori italiani in campionato.
Le richieste che la Giba sottopone a Coni, Fip e Leghe sono cinque. In attesa dell’entrata in vigore della regola Coni dal 2006 - ’07 (50% degli atleti a referto formati nei vivai italiani) chiede a Fip e Leghe professionistiche d’introdurre modifiche alle convenzioni in vigore per incrementare sin dalla prossima stagione l’impiego di cestisti italiani per formazione sportiva. Invita, entro un paio di settimane, rappresentanti dei giocatori e delle società a elaborare nuove regole.
La Giba chiede poi al presidente Fip uscente, Fausto Maifredi, che «ha già manifestato l’intenzione di riproporre la propria candidatura», d’impegnarsi sin d’ora, nel caso di rielezione, a riformare il vincolo sportivo e il premio d’addestramento, con effetti già dal 2005 - ’06.
Sui premi per l’argento di Atene gli azzurri fanno chiarezza e chiedono scuse. «L’immediata disponibilità del presidente federale – dice la Giba – all’elargizione di un premio economico federale ha certo legittimato l’avvio da parte dei giocatori di una trattativa sull’importo. Poiché il consiglio federale ha espresso una linea divergente da quella del presidente, se ne prende atto» ribadendo che mai la presa di posizione dei giocatori è stata collegata a questioni economiche.
Si chiedono ancora un programma di promozione della pallacanestro nelle scuole e tra i giovani e, infine, «ampia disponibilità» di Fip e Leghe a utilizzare l’All star game per ridiscutere l’intera problematica, «alla presenza della stampa, dei giocatori della Nazionale e con l’intervento del presidente del Coni, cui si chiede di farsi garante dell’accoglimento delle istanze degli atleti, già pubblicamente sostenute».