L'Italia si sveglia dal sogno

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Fabio Zingone
00domenica 29 agosto 2004 10:39
Dal sogno alla realtà. Al risveglio l'Italia si ritrova con la medaglia d'argento al petto, l'orgoglio per un risultato che finisce dritto sul libro di storia del nostro basket, ma anche il rimpianto per essere scivolata sull'ultimo scalino, quello che portava all'oro. Il rimpianto è grande soprattutto perché non è stata l'Italia vera quella che si è arresa 84-69 all'Argentina. Certo non si poteva pretendere dagli azzurri che ripetessero la serata magica che aveva demolito la Lituania, ma brucia sapere che si è perso arrancando un basket faticoso e lontano mille miglia dallo show dei canestri mandato in scena in semifinale.
Nella ripresa, oltre alla lucidità, sono mancate le risorse fisiche e nervose e quello che era sempre stato il round del k.o., l'ultimo quarto, lo è stato anche stavolta, ma al tappeto si sono ritrovati gli azzurri. Una squadra comunque da applaudire e ringraziare per l'Olimpiade meravigliosa che ci ha regalato e per aver lottato con il cuore anche quando tutti, all'Indoor Hall, sapevano che era finita.
La gara. Recalcati parte con Bulleri, Basile, Soragna, Galanda e Marconato, l'Argentina (priva dell'infortunato Oberto) schiera Sanchez, Ginobili, Nocioni, Scola e Wolkowyski. L'inizio dell'Italia è da sesto grado superiore: gambe di legno, mani gelide, pallone che pesa un quintale. E' solo una partita, dicono gli ingenui, ma vale l'oro olimpico e gli unici altri azzurri a poterne raccontarne una (quelli dell'argento di Mosca '80) sono ormai nonni. Il primo canestro arriva solo dopo 3', grazie a un rimbalzo d'attacco di Marconato. Ma non è l'Italia scintillante della semifinale. L'Argentina invece sfrutta il talento del suo asso Ginobili e gli abili scivolamenti sotto canestro di Scola, che già ci aveva fatto male nel match del girone di qualificazione.
E buon per Recalcati che la difesa almeno è reattiva come al solito e recupera qualche pallone. L'Argentina vede le difficoltà azzurre e si piazza a zona, Righetti scuote l'Italia con un tiro da tre e Basile con due triple consecutive sembra poter farla decollare, ma c'è troppo nervosismo, anche dalla lunetta si sciupa (Marconato 2/4), gli innesti di Pozzecco e Garri non danno la scossa e i sudamericani hanno buon gioco a scappare al primo miniriposo sul 23-16.
In apertura di secondo quarto Ginobili allarga il divario a nove punti, Pozzecco reagisce d'orgoglio (tripla e palla rubata), ma il problema è che l'Italia fa una fatica dannata a segnare, l'Argentina arriva a canestro con troppa facilità. Gli azzurri si innervosiscono (Poz si rende anche protagonista di un diverbio con Fernandez), ancora Scola e Ginobili si confermano problemi troppo grandi per la nostra difesa. Dopo 2'30" l'Argentina è sopra di 10 (32-22), l'Italia appare prosciugata di energie fisiche e nervose. Recalcati cerca la soluzione in panchina provando tutte le rotazioni, ma ci vorrebbe una bacchetta magica troppo grande per una squadra che smarrisce anche la fiducia, sbagliando persino facili appoggi in entrata.
Un guizzo di Rombaldoni e relativo gioco da tre punti a metà tempo allevia il supplizio, cinque punti consecutivi di Soragna riaprono il cuore (30-35), ma il barometro italiano segna sempre brutto tempo, soprattutto quando su una tabellata di Montecchia la palla vagante finisce in mano avversaria: l'Argentina carica di falli i nostri lunghi (tre prima del riposo sia per Galanda che per Marconato), l'Italia si aggrappa alla zona come Linus alla coperta e scopre un Rombaldoni sorprendente e coraggioso (solo 6' di media in quattro partite giocate, mentre in altre tre non era nemmeno entrato) e così, pur giocando senza lucidità e fluidità, va al riposo sotto solo di due, mentre sull'ultima azione Ginobili fa rabbrividire i tifosi argentini restando dolorante a terra dopo un'entrata.
L'asso degli Spurs, che in Italia aveva fatto sognare Reggio Calabria e la Virtus Bologna, è al suo posto all'inizio del terzo quarto, aperto da un'altra felice invenzione di un Rombaldoni che fiuta aria di partita della vita. Recalcati spinge il suo coraggio ai confini dell'incoscienza tenendo in campo insieme al terzo playmaker un Garri ancora troppo acerbo (22 anni ed esperienza internazionale quasi nulla) per questi livelli, ma gli azzurri lo premiano con il sorpasso (48-47) firmato da Soragna. La tripla con cui Basile regala il massimo vantaggio ai suoi (54-51 dopo 5'30") non smonta l'Argentina, che ha una panchina decisamente più corta ma chiede (e ottiene) gli straordinari a Ginobili e soprattutto a un monumentale Scola (controbreak di 7-0 e 54-58), il quale costringe anche Galanda al quarto fallo.
Quattro minuti senza segnare ricacciano l'Italia a meno 6 e l'ultimo quarto si apre sul 60-54 per l'Argentina. Bulleri (cinque punti consecutivi, tripla e numero da urlo in entrata) scommette che ci si può ancora credere, ma Montecchia inventa il tiro da tre che taglia le gambe al sogno italiano (59-64). L'attacco azzurro trova solo ferri invece di canestri, il time out a 6'29" dalla fine registra l'Argentina avanti 68-59. L'Argentina annusa profumo d'oro e il veterano Montecchia (32 anni) corregge nel momento più felice una percentuale nel tiro da tre fino a oggi mediocre (30%), l'Italia stringe i denti, spreme le ultime gocce d'energia ma poi si inchina a un verdetto che la batte, ma ne ribadisce lo spessore morale. Bravi lo stesso, azzurri.
Argentina-Italia 84-69 (23-16, 43-41; 60-54)
ARGENTINA: Sanchez 3 (1/3, 0/2), Ginobili 16 (4/5, 0/1), Scola 25 (10/13), Nocioni 7 (2/4, 0/2), Wolkowyski 13 (2/4, 3/5); Montecchia 17 (2/4, 3/5), Fernandez 1 (0/1 da 3), Sconochini 2 (1/6, 0/1), Delfino. N.e.: Herrmann, Gutierrez. All.: Magnano.
ITALIA: Basile 9 (0/2, 3/8), Galanda 7 (0/3, 2/6), Soragna 12 (1/5, 2/3), Marconato 6 (2/2), Bulleri 5 (1/4, 1/4); Radulovic (0/2 da 3), Pozzecco 12 (2/2, 1/1), Righetti 3 (0/2, 1/3), Rombaldoni 10 (3/3, 1/2), Chiacig 3 (1/1), Garri 2 (1/3, 0/2). N.e.: Mian. All. Recalcati.
ARBITRI: Santos (Bra) e Voreadis (Gre).
NOTE - Tiri liberi: Argentina 23/34, Italia 14/23. Rimbalzi: Argentina 38 (Scola 11), Italia 26 (Garri 6). Assist: Argentina 13 (Ginobili 6), Italia 4 (Rombaldoni 2). Progressione: 5’ 9-5, 15’ 34-25, 25’ 51-51, 35’ 71-60. Antisportivo: Basile 32’22" (64-59). Spettatori 14.500
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