L'Olympiacos dura un tempo

Per darsi il buon Natale, in una sera stracca e scontata, bastano dieci minuti seri, ovverosia il terzo quarto. Il mare piatto di una partita opaca e senza storia s´increspa quando, bevuto l´ergovis di metà corsa, la Fortitudo stira finalmente la pochezza dei pireoti ed esalta almeno le sue virtù balistiche. Segna, risalita dall´intervallo dopo 20´ imbelli, 30 punti, conditi da 7 triple di autori vari e da una raffica di 12 filati di Vujanic. Se il resto è roba da incartare in fretta, mettendoci però il fiocco dei due punti, pazienza. L´Olympiacos s´adegua, proponendo la propria peggior edizione degli ultimi quindici anni. La Fortitudo l´abbatte senza fretta, anzi con qualche attimo di pietà. Non doveva esserci partita, in pratica non c´è stata.
Prima dei giochi, anzi durante, si registra una nuova giornata di sciopero della Fossa. Un volantino spiega, in soldoni, che questo è il tempo per riflettere e chiede, a chi ne è fuori, di rispettare il silenzio dei vecchi cuori biancoblù. Poi, chi vuol cantare, canti pure. Ancora, il pre-gara porta un pacchetto sotto l´abete, la definitiva vittoria dell´Aquila su Avellino. Nel pomeriggio la Corte federale ha infatti respinto il ricorso degli irpini per riavere il 20-0 del caso Mancinelli: a questo punto, passato il terzo grado, la partita è chiusa.
La prima mezza gara fa slogare le mascelle per gli sbadigli. L´Olympiacos conferma tutta la sua mesta broccaggine, quasi epocale, per chi recitò sul tetto d´Europa, ma è così monca che la Climamio proprio non riesce a prenderla sul serio. Sceglie la scorciatoia delle triple, afflitta da una pigrizia tragica e così va un po´ avanti quando entrano e un po´ indietro quando escono. I rossi hanno Zorosky, che entra e basta (lo fanno entrare, cioè), a quota 16 dopo 20´: al massimo, in coppa, ne aveva fatti 14 in 40´. Strappato un +8, l´Aquila si trova a -3 sull´uscio dell´intervallo e lo ribalta in +1. Briciole. E´ intuibile che Repesa debba cantare forte e chiaro, contro gente che 15 volte ha scelto di tirare da tre, 18 da due e mai s´è saputa procurare un libero, contro una difesa che più passiva non si può. Infine, a rimbalzo, la Fortitudo s´è fatta scappare di tutto, e il difetto non è recente, ahilei. Sono 8 rimbalzi offensivi concessi, stavolta, ai leonini, ma potabili, Ovcina e Agadakos.
Ripresa. Si vede, finalmente, la Fortitudo. Ci vuole un ruggito di Basile, Belinelli atterrato in area si piglia perfino, al 25´, i primi rigori, e su un antisportivo a Vujanic in fuga, dal quale il serbo lucra 4 punti, la partita è sigillata (55-43 al 27´). Come detto, il quarto porta in dote 30 punti e qualche sofferenza di meno in retroguardia. Insomma, l´acqua va per il suo corso, e nel quarto quarto il fiume s´ingrossa come previsto, con qualche bel fiotto anche di Bagaric. Non un partitone, ma i due punti per farsi in pace una mini-vacanza. A Treviso, il 30, la ripresa.

CLIMAMIO 94
OLYMPIACOS 77
Climamio: Vujanic 25, Basile 6, Douglas 10, Rancik 14, Lorbek 8, Smodis 8, Belinelli 9, Mancinelli 7, Bagaric 2, Pozzecco 5. N.e. Chiumenti.
Olympiacos: Zoroski 22, Perry 15, Postell 20, Ovcina 8, Agadakos 9, Nordgaard, Sklavos 1, Kalampokis 2. N.e. Printezis, Koronios, Papanikolopoulos, Misiakos.
Arbitri: Ramos, Garcia, Zamojski.
Note: liberi: Bo 6/8, Ol 13/18. Da due: Bo 20/34, Ol 23/52. Da tre: Bo 16/28, Ol 6/15. Rimbalzi: Bo 31, Ol 33.
Parziali: 5´ 9-6, 10´ 20-17, 15´ 24-22, 20´ 36-35, 25´ 48-43, 30´ 66-52, 35´ 74-61, 40´ 94-77. Massimo vantaggio F: +18 (92-74) al 39´. Massimo svantaggio: -3 (28-31) al 18´.
EUROLEGA. Ieri: Climamio-Olympiacos 94-77, Cibona-Real 73-58, Prokom-Partizan 76-68. Oggi: Estudiantes-Efes. Classifica: Climamio 14; Efes 12; Cibona 10; Real e Prokom 8; Estudiantes 6; Partizan e Olympiacos 2.