La Climamio vola in Spagna ecco cosa dicono McCaskill e Repesa!

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Fabio Zingone
00martedì 16 novembre 2004 21:23
Di nuovo in giro per l'Europa. La Climamio parte domani mattina -con ritrovo alle ore 11.30 e volo un'ora più tardi - dall'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna con destinazione Madrid, Spagna. Giovedì sera alle ore 20.30 (diretta tv su Sky Sport 3 e diretta audio su Radio Bruno, più gli approfondimenti del dopo-gara su www.fortitudo.it) avrà luogo infatti al Palacio Vistalegre la terza partita di quest'avvio di Eurolega per una Fortitudo che fino ad ora ha conquistato due vittorie su due, tra Atene (Olympiakos) e Paladozza (Efes). Si giocherà contornati dall'enorme calore dei 14.000 ed oltre abbonati dell'Estudiantes Madrid, che riempiranno completamente il "pabellon" e dunque creeranno un'atmosfera sicuramente particolare. Che la giovane Climamio, formata a sua volta da così tanti... "studenti" che si stanno dimostrando via via sempre più preparati di fronte alle prove d'esame di questa stagione, cercherà così immediatamente di "fare sua" per trovare ancora più carica e spinta, sull'onda delle cavalcate di queste ultime partite. Ci sono tutti gli ingredienti, dunque, per aspettarci un confronto appassionante, entusiasmante, degno della massima rassegna continentale per club. Partirà insieme ai compagni anche Martin Rancik, che domani sera proverà ad allenarsi sul campo di gara con una maschera protettiva dopo la frattura delle ossa nasali subita a Udine. Il giocatore slovacco ha una grandissima voglia di esserci, l'ultimo verdetto spetterà comunque a staff tecnico e medico. Intanto, la Fortitudo ha tesserato per l'Eurolega il centro americano Amal McCaskill, che partirà così per la Spagna al posto di Phillip Ramelli: si avvicina il momento del debutto per lui, come anticipato dallo stesso Repesa nel dopo-gara di Udine. La Climamio parte dunque domani mattina con la grandissima voglia di fare un nuovo, importante passo avanti. Sicuramente, lo stato fisico e mentale dei biancoblù significa tantissimo.


REPESA: "ESTUDIANTES MOLTO FISICA E ATIPICA, PREPARIAMOCI"
Le parole del coach della Fortitudo in conferenza stampa

Terzo ostacolo europeo sulla strada della Climamio, un Estudiantes Madrid che coach Repesa non sottovaluta affatto, anzi. Guarda col massimo rispetto agli "studenti" madrileni, una di quelle squadre fatte come piacciono a lui, operaia, senza stelle ma aggressiva in difesa, forte fisicamente, un gruppo compatto quello allenato da coach Hernandez. Presentiamo l'Estudiantes, coach? "E' una squadra che non ha cominciato benissimo la stagione, perdendo alcune partite in fila, ma negli ultimi venti giorni ha cominciato a giocare molto bene: tanto da battere nettamente il Tau, e quindi il Partizan e infine Gran Canaria nell'ultimo turno della lega iberica, dimostrando così di essere entrati in una buonissima forma. E' una squadra atipica, che ha nei ruoli di esterni due giocatori oltre i due metri quali Jasen e Jimenez e in generale appunto ha giocatori molto forti fisicamente e adattabili a diverse situazioni. In più, i vari Azofra, Loncar, Jimenez, Jasen, Iturbe, Patterosn giocano ormai insieme da tre o quattro anni, e il giovane playmaker Rodriguez è un 1986 considerato da tutti il più talentuoso d'Europa insieme a Belinelli". Nel dettaglio cosa può mettervi in difficoltà? "La loro forza fisica, che è notevole. L'anno scorso riuscirono nell'impresa clamorosa di buttar fuori nella semifinale della Liga ACB il Tau Vitoria, proprio grazie alla loro forza fisica. Attenzione anche al tiro da tre di Loncar e del falso lungo Iturbe. Ci sono tante situazioni che potrebbero vederci costretti a dei mis-match. Dovremo preparare qualcosa di nuovo, sicuramente". Passiamo i madrileni ai raggi x... "Come play hanno esperienza e mestiere col veterano Azofra, che si alterna con l'astro nascente Rodriguez che assicura il cambio di ritmo alla squadra. Fuori, appunto, Jimenez e Jasen danno energia, atletismo, difesa e contropiede, mentre Loncar porta grande pericolosità dall'arco. Tra i lunghi, il panamense Ruben Garces è un grande atleta, dotato di una forza fisica enorme e capace di giocare spalle a canestro, ed anche Patterson si muove bene dentro l'area pur potendo tirare anche da fuori, così come è uno specialista da fuori Iturbe, un falso lungo appena più basso di Nicola ma della stessa impronta". Un'avversaria, non solo come storia ed humus, piuttosto simile alla Fortitudo... "Sì, anche loro sono molto aggressivi in difesa, provano a spezzare il ritmo degli avversari, corrono bene in velocità, in più sono molto fisici. E giocano in un'atmosfera incredibile, formata dai loro quasi 15mila abbonati. Sì, l'Estudiantes delle ultime squadre incontrate è quello che ha le caratteristiche per crearci più problemi, sarà importante vedere come reagiremo". La situazione di Rancik e McCaskill... "Martin proverà domani sera ad allenarsi con la maschera, ed Amal partirà con noi. Lo abbiamo tesserato, e penso potrà giocare, sì. Vedremo, dipenderà anche dalla gara, ovviamente è qui da poco e non conosce al meglio giochi e compagni, ma si allena con intensità e con l'atteggiamento giusto". Abile e arruolato, insomma.


McCASKILL: "SONO PRONTO A FARE SACRIFICI PER LA EFFE"
Conosciamo Amal, il nuovo centro americano chiamato dalla Fortitudo

Giovedì sera, a Madrid, potrebbe avere inizio la carriera con la maglia della Fortitudo per Amal Mc Caskill, il centro americano chiamato dalla Società biancoblù per rinforzare e completare il parco lunghi. Due mesi di tempo, per dimostrare il proprio valore e convincere la Effe ad estendere il contratto fino al termine della stagione, ma le prime indicazioni venute da Repesa sono estremamente positive. Ora, tocca a lui presentarsi. "Penso che conosciate già la mia storia. Che, nel basket, è cominciata davvero negli anni di college a Marquette, dove mi sono messo in mostra guadagnandomi la chiamata ai draft NBA da parte degli Orlando Magic. E' stata quella la mia prima squadra nella NBA, ma da allora ho girato parecchio, approdando una prima volta in Europa per giocare in Spagna con il Barcellona, e quindi facendo più volte la spola tra Europa ed America, giocando via via in Grecia, di nuovo in Spagna con Leon, Valladolid e Alicante, e tornando altrettanto spesso nella NBA dove ho giocato in quattro squadre, lo stesso numero di quelle avute in Spagna. Questo mi consente di avere una buona esperienza sia in America che in Europa, per quanto io non sia mai stato prima in Italia". Cosa ha guidato le tue scelte? "Ho sempre cercato di cogliere la migliore opportunità per me e per la mia carriera, di andare dove potessi avere un impatto sulla squadra, giocare e dimostrare il mio valore. Queste sono le stesse motivazioni che mi hanno spinto ad accettare l'offerta della Fortitudo, ora: la reputo la situazione perfetta per me e per la mia carriera. L'unica cosa che non si può controllare del resto è il proprio futuro, ma si deve sempre provare a mettersi nella situazione migliore ed è quello che cerco di fare io. Il resto dovrò dimostrarlo sul campo, adesso". Ad Istanbul, l'Ulker ti offriva un contratto importante. Ti sei messo in discussione accettando i due mesi della Fortitudo, dall'esterno potrebbe apparire una scelta incomprensibile... "Ma non lo è affatto, se si pensa alla situazione politica del Medio Oriente e soprattutto ai loro rapporti con l'America. Mi sono informato il più possibile, so come vengono visti gli americani là, non ho ritenuto che un buon contratto valesse il rischio di mettere in qualche modo in pericolo la propria vita". In che stato di forma ti senti, adesso? "Mi sento in buona condizione, grazie agli allenamenti che avevo svolto individualmente in America, ma soprattutto a questi giorni di allenamento vissuti con la squadra e in particolare con il preparatore atletico Pako Scekic. Ora spetterà comunque al coach decidere quando sarò pronto a giocare, ma per quanto mi riguarda credo di esserlo". Cosa ti ha stupito maggiormente di questa tua nuova realtà? "I miei compagni, il loro gioco nelle partite che li ho visti giocare. Hanno compiuto veramente delle grandissime prestazioni, mi aspettavo un livello di gioco molto alto, ma onestamente non così tanto. Per il resto, sono stato davvero molto coinvolto dalla squadra, non ho avuto molto altro tempo per guardarmi attorno". Vedendo una Climamio così forte, non ti sei chiesto perché ti abbiano chiamato? E, a proposito, cosa ti senti di poter dare a questa squadra? "Innanzi tutto difesa e rimbalzi, poi tutto quello che verrà in più sarà una sorta di bonus. Il mio obiettivo è quello di cercare di completare la squadra e migliorarla ulteriormente, perché ci sono sempre tanti aspetti che contribuiscono al successo di una squadra, ed io sono pronto a fare sacrifici pur di aiutare questa squadra a fare ancora di più". Bene arrivato, allora.





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