La Grecia

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Troll del Seok
00lunedì 26 settembre 2005 18:17
Nikos Zisis, 22 anni, play: visto per la prima volta nel 2001, buttato in quintetto base da Ivkovic a fare lo stopper su Naumoski o Brown nei quarti dell'Eurolega 2000-01. Irriverente ma anche rispettoso, ne ho sempre parlato bene. Campione d'Europa 2005 dopo una grande Eurolega, dopo un anno giocato con la morte del fratello nel cuore.

Theodoros Papaloukas, play: considerato perdente per l'1/6 di Attaleia pagato a caro prezzo con la Germania, un 1/6 avvenuto due mesi dopo il sciagurato ferro contro l'AEK nei quarti del campionato 2000-01. All'Olympiakos delirante finisce in panchina, dietro a Mpountouris. Viene rigenerato al CSKA, dove diventa il giocatore d'ordine. Pronosticato - da me - MVP della partita Skipper-CSKA del 2003, quel giorno lo è stato davvero decisivo. E da quel giorno è divenuto un altro giocatore, più convinto. Campione d'Europa 2005, dopo un grande quarto con la Russia, un ultimo minuto da urlo con la Francia e le sciabolate decisive all'inizio del terzo periodo contro la Germania.

Dimitris Diamantidis: quarto play dell'Iraklis 2000-01, poi Santangelo se ne va e Markopoulos finisce in ospedale per un attacco di sindrome da classe economica durante la trasferta di Plannja. Si trova in campo e risponde bene, al punto da conquistare una chiamata dal ct Petropoulos per gli Europei di Attaleia. Sarà uno dei primi tagli, rimane all'Iraklis dove diventa una sorta di all-around. Nel passaggio al Panathinaikos perde la verve, la seconda stagione è quella della consacrazione come guastatore e miglior difensore del continente. Campione d'Europa 2005.

Vasilis Spanoulis: uno di quelli che non sopportavo, play casinista e giocatore mediocre. Per l'appunto, non poteva non essere scelto dalla NBA. Appartiene poco "alla mia famiglia", però in SCG ha saputo gestire i suoi minuti senza troppa imbecillità. E ha meritato anche lui di essere un Campione d'Europa 2005.

Nikos Hatzivrettas: quando trascorrevo serate deliranti guardando su Makedonia TV la SuproLeague dell'Iraklis era impressionante. Guardia tiratrice, realizzatore sopraffino, ottimo atleta: passa al CSKA dove diviene l'anello debole della squadra pur rimanendo sempre in quintetto, si trasforma in un non-realizzatore e non-tiratore. In SCG ha continuato ad avere questo ruolo, ma ha infilato alcuni canestri pesanti. Alla fin fine uno dei miei primi affetti, a cui ho smesso di voler bene con troppo anticipo. Giusto tornare a volergliene. Campione d'Europa 2005.

Mihalis Kakiouzis: quando ero in Grecia comprai subito il settimanale Triponto per vedere che aria tirava da quelle parti. L'intervista principale era dedicata a lui e si intuiva che il ragazzo non era propriamente stupido. Infortunio e ritorno nei memorabili quarti di finale con la Benetton. Due triple, una angolare e una da otto metri, per sopravvivere fino all'overtime; un'altra per aprire il break che ha tenuto Treviso a due punti segnati in due minuti. Il meritato scudetto con l'AEK e infine l'essere stato il primo greco dal rendimento veramente importante all'estero. Capitano tranquillo, paziente e silenzioso. Capitano Campione d'Europa 2005.

Panagiotis Vasilopoulos: il bimbo. Il suo merito è quello di aver ascoltato Giannakis che gli ha detto "senti, tu ci servi per gli allenamenti, potresti giocare zero secondi in tutto l'Europeo. Kommatos e Papanikolaou sono più esperti di te ma tu sei il futuro. Loro staranno a casa e tu verrai, che ne pensi?". Il ragazzo ha chiamato a casa in lacrime perchè era nei dodici. Campione d'Europa 2005.

Kostas Tsartsaris: uno della mia famiglia peristeriota, quelli di Ford, Dinkins, Pelekanos, Savrasenko, Ribeiro, Papamakarios... da ala piccola legnosa a giocatore d'area, un vecchio "Principe dell'Ovest" che finisce al Panathinaikos e riesce a sopravvivere a Obradovic. Diventa un giocatore specialista, diventa un giocatore di caratura internazionale. Non avrà avuto troppo spazio ma ricorderà una finale europea vissuta in quintetto base. Campione d'Europa 2005.

Antonis Fotsis: l'uomo dei nervi, la "Grande Sperenza" fin dal 1999. Lui [SM=x486235] d'Europa lo è stato già, e aveva stupito tutti a 19 primavere. Poi si è perso, liti con Obradovic, allattamenti paterni, "o io o Bodiroga", la NBA in cui non ha combinato nulla a parte un high sopra i 20, la Spagna. La "Grande Speranza" nonostante tutte le cilecche è rimasto nei 12, quando ormai nessuno ci credeva più. In realtà uno di quelli con la faccia meno passionale, anche se il rimbalzo con assist cadendo fuori dal campo per il 52-40 in finale ha mostrato che - forse, forse - anche Antonis ha un po' di cuore e voglia. Campione d'Europa 2005.

Dimosthenis Ntikoudis: si è presentato nella stagione 2000-01, l'uomo-sorpresa. Giunto all'AEK dopo buone stagioni in A2 è diventato velocemente un giocatore di livello, formando con Kakiouzis la coppia d'ali migliore d'Europa. Coppia sciolta per la crisi finanziaria dell'AEK, finisce prima in Spagna poi in Russia. E' valsa una mail al club militare per dir loro "guardate che questo è buono, non è una cima ma è un signor giocatore". Il CSKA ha pure risposto, e Ntikoudis a sua volta ha preso parola. Dopo un inizio da decimo uomo, per risultare decisivo nelle tre partite più importanti. Campione d'Europa 2005.

Lazaros Papadopoulos: uno della banda Iraklis del 2000-01, quelli di Makedonia TV. Si sono ritrovati tutti qui a vincere, simbolo che quel vivaio è veramente uno dei migliori del continente. Già all'epoca era tosto, giovane e pollo, ma tosto: canestro lo faceva, rimbalzi ne catturava a valanghe ma soprattutto capiva il basket, perchè già a 20 anni apriva per gli esterni come navigato pivottone. Poi il Panathinaikos, una sola partita degna di nota (una finale di Eurolega), il ritorno all'Iraklis e infine la Russia miliardaria. In attesa di tornare, tre anni dopo, a essere Campione d'Europa 2005.

Giannis Mpourousis: il simpaticone, il [SM=x486260]ide. Sorrisone da bimbo quando segna i due canestri nel garbage-time della finale, felice, contento, patatone. Il lungone che prova tutto, anche partenze in palleggio da otto metri a canestro facendo perennemente passi: a Gressoney, dodici mesi fa, era il tontolone del gruppo. Un altro di questo gruppo che mi ha rivolto la frase "eisai Ellinas?", "sei greco?". Un altro di quelli che fin dai primi momenti mi era piaciuto, e a pensarci bene si poteva immaginare che sarebbe divenuto Campione d'Europa 2005.

Panagiotis Giannakis: una delle Leggende del basket greco ha rinnovato il suo mito e portato nell'Olimpo altri ragazzi. Tutti bravi, perchè questa squadra era veramente formata da gente umile e vogliosa, consapevole della propria forza e consapevole del fatto che si sarebbe potuto perdere di nuovo. Giannakis ha avuto il coraggio di rinunciare prima a Sigalas, poi a Rentzias, Sigalas e Alvertis: la Vecchia Guardia, quelli del "quarto posto" prima e delle semifinali mancate fin dal 1998. Difesa dura e un gioco offensivo sicuramente non scintillante ma efficace. Ha avuto fiducia in tutti quelli, o quasi, a cui ho dato fiducia io in cinque anni di amore e passione per la pallacanestro greca. Campione d'Europa 2005.
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