La Lottomatica dell'ex Bucchi

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Fabio Zingone
00domenica 3 ottobre 2004 09:59
Curiosità e preoccupazione, inizia così l’avventura della Lottomatica Virtus Roma nel campionato progettato per recuperare il tempo perduto e tornare a pensare in grande dopo il passaggio a vuoto dello scorso anno. Curiosità tanta, perché la spesa estiva è stata di quelle importanti, con Tyus Edney e Thomas Van den Spiegel chiamati a regalare speranze alla città del canestro, Hugo Sconochini a fare da chioccia ad un gruppo che ha bisogno di esperienza, Maurice Carter l’americano preso per far dimenticare i punti ed il carisma di Myers, Garri e Giachetti i cambi di lusso. Il progetto c’è ed ha basi solide, ma il pre-campionato che Piero Bucchi ha dovuto gestire con il bilancino del farmacista e con i quotidiani consigli del fisioterapista ha aperto qualche crepa in quelle che dovevano essere le certezze. Ecco la preoccupazione, perché oggi all’esordio con Udine (Palazzetto dello sport, ore 17.15) la squadra si presenta con Edney a mezzo servizio per colpa di un ginocchio che continua a preoccupare. Su lui si è investito molto e puntato di più, ma fin qui ha potuto lavorare a singhiozzo con il gruppo e quando lo ha fatto è stato impossibile chiedergli gli straordinari: prima la schiena, poi il ginocchio, malanni dovuti ad una vacanza fin troppo lunga per un giocatore che a Roma è stato chiamato per fare la differenza. Poi le assenze olimpiche (Garri, Righetti e Sconochini) e quelle dovute alle qualificazioni europee (Tusek e Van den Spiegel) e come se non bastasse nell’ultima rifinitura Maurice Carter si è bloccato per una distorsione alla caviglia e Davide Bonora si è ritrovato con una coscia inchiodata da un’infiammazione all’adduttore. Ecco che quella che vedremo oggi alle prese con il giovane gruppo di Teo Alibegovic sarà una Lottomatica se non in emergenza in pieni lavori in corso, anche se il divario di tasso tecnico e talento appare evidente, con Roma che ha finalmente una profondità di scelte che potrebbero farle dimenticare i guai dei singoli. Che l’asse Van den Spiegel-Edney sia uno dei più interessanti del campionato è cosa nota, ma il lungo belga deve dimostrare di sapersi caricare sulle spalle il ruolo titolare ed il folletto americano deve ritrovare in fretta condizione e voglia di lavorare. Poi ci sono le certezze, Tusek e Tonolli non hanno bisogno di presentazioni, Righetti dopo i propositi di partenza è tornato da Atene con l’argento vivo addosso, Garri potrebbe far saltare il banco.
Si parte ed il primo obiettivo di stagione è risvegliare l’entusiasmo nella città. La scelta del Palazzetto è apparsa obbligata dopo i tanti problemi del Palaeur, ma c’è la speranza segreta di farlo sembrare subito troppo piccolo per la voglia di basket di Roma.
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