MPS e Udine allo specchio

Il pericolo di sottovalutare l’avversaria non c’è proprio. Udine è una realtà concreta del campionato in corso e con le sue quattro vittorie e appena dietro alla Mens Sana, nella zona altissima della classifica. E poi lo scherzo rifilato lo scorso anno a Thornton e compagni è ancora ben presente anche se Recalcati non gli da troppa importanza. «In questi casi – spiega il coach – un semplice precedente non serve a molto. Magari ce ne potremo ricordare prima della gara per darci un’ulteriore carica ma certamente non sarà determinante». Anche perché la Montepaschi sa di affrontare, alle 18,15 al PalaSclavo, una squadra in piena forma e pericolosa. «La Snaidero sta confermando le attese createsi durante l’estate – assicura Recalcati - nonostante un precampionato non brillante. Ha avuto un ottimo inizio di stagione ed ha sfruttato molto bene il calendario favorevole, aggiungendovi il successo a Roma che sicuramente ha fatto la differenza. E’ un team costruito molto bene: ha molte rotazioni dalla sua, dei numeri quattro che possono far male anche da fuori, due giocatori pericolosi nell’uno contro uno come Gorenc e Shannon e tante altre caratteristiche da non sottovalutare». Insomma, Udine assomiglia un po’ alla Mps. Del resto il sistema utilizzato dalla Mens Sana ha ormai fatto scuola. «L’equilibrio che ha Udine è una caratteristica che ritroviamo in tantissimi casi. Anzi, squadre corte a livello di roster, non se ne trovano più. Il fatto di avere tante rotazioni è diventata una prassi comune e molte squadre si propongono con la caratteristica di saper cambiare assetto attraverso la profondità del proprio roster. Questa, del resto, è diventata una linea comune nella ricerca della costruzione delle squadre durante il mercato. Si, in questo ci somigliano molto». La Mens Sana giunge a questo appuntamento al termine di una settimana “particolare”. «Abbiamo avuto dei contrattempi ma abbiamo recuperato tutti. Magari non saranno tutti al 100% ma le condizioni sono buone. Questa settimana è l’esempio di come quando non sei abituato a non avere impegni, quando cala la concentrazione arrivano anche le malattie».