Magnano:ora penso solo a Varese

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Fabio Zingone
00sabato 13 novembre 2004 22:36
La giornata è grigia, piovosa e fredda, ma a Varese che domenica ospiterà la Benetton porterà con sè altri riflessi: dorati e decisamente più accattivanti. Nella città prealpina vanno, infatti, in scena la presentazione ufficiale e la prima conferenza stampa di Ruben Pablo Magnano, allenatore della nazionale di basket argentina che ha conquistato l’oro olimpico ad Atene. Magnano, grazie ai mille successi conquistati con la nazionale di baloncesto del suo paese, è stato giustamente definito il nuovo Re Mida del mondo dei canestri. Non a caso, la presenza dell’ex allenatore dell’Argentina vincitutto, richiama nelle sale di un grande hotel varesino, giornalisti, fotografi, cineoperatori appartenenti a decine di testate, radio, televisioni, siti internet nazionali e locali. L’atmosfera, dovendo trattare di un personaggio popolarissimo nell’ambiente del basket, nonchè di un vero idolo per la gente del suo paese - Magnano è pur sempre l’allenatore che, per primo al mondo, ha battuto il famoso Dream Team, addirittura a domicilio (successe nel 2002 durante i Campionati Mondiali di Indianapolis), è particolare e l’emozione la si avverte fin dalle parole con le quali il general manager, Mario Ghiacci, presenta il nuovo tecnico biancorosso. Ruben Magnano, a sua volta, si stupisce dello stupore altrui: «Sono onorato e felice di essere qui a Varese, in una società che, per tradizioni e successi ottenuti, rappresenta la storia e la gloria del basket, non solo italiano, ma anche europeo. Accettando l’offerta della Casti Group, ero consapevole che avrei chiuso una parentesi lunga e felicissima della mia vita: quella costituita dai dodici anni trascorsi come allenatore facente parte dello staff tecnico dell’Argentina. La Nazionale, con tutti i suoi ricordi, le vittorie e le medaglie conquistate, adesso appartiene al passato. Il mio presente è al 110% concentrato su Varese». Magnano, però, non ha deciso se guiderà Varese già domani contro la Benetton Treviso? «Non so, non ho ancora deciso. Dipenderà molto dal lavoro che riuscirò a svolgere insieme alla squadra in questi due giorni. Andare in panchina solo per dirigere il traffico non sarebbe opportuno nè per il sottoscritto, nè per il gruppo. Se, al contrario, dovessi capire che il mio contributo potrebbe avere già una qualche utilità, allora mi troverete lì, al mio posto, naturaleò: in panchina. Quel posto», conclude Magnano, «è tut domenica ospiterà la Benetton porterà con sè altri riflessi: dorati e decisamente più accattivanti. Nella città prealpina vanno, infatti, in scena la presentazione ufficiale e la prima conferenza stampa di Ruben Pablo Magnano, allenatore della nazionale di basket argentina che ha conquistato l’oro olimpico ad Atene.
Magnano, grazie ai mille successi conquistati con la nazionale di baloncesto del suo paese, è stato giustamente definito il nuovo Re Mida del mondo dei canestri. Non a caso, la presenza dell’ex allenatore dell’Argentina vincitutto, richiama nelle sale di un grande hotel varesino, giornalisti, fotografi, cineoperatori appartenenti a decine di testate, radio, televisioni, siti internet nazionali e locali.
L’atmosfera, dovendo trattare di un personaggio popolarissimo nell’ambiente del basket, nonchè di un vero idolo per la gente del suo paese - Magnano è pur sempre l’allenatore che, per primo al mondo, ha battuto il famoso Dream Team, addirittura a domicilio (successe nel 2002 durante i Campionati Mondiali di Indianapolis), è particolare e l’emozione la si avverte fin dalle parole con le quali il general manager, Mario Ghiacci, presenta il nuovo tecnico biancorosso.
Ruben Magnano, a sua volta, si stupisce dello stupore altrui: «Sono onorato e felice di essere qui a Varese, in una società che, per tradizioni e successi ottenuti, rappresenta la storia e la gloria del basket, non solo italiano, ma anche europeo. Accettando l’offerta della Casti Group, ero consapevole che avrei chiuso una parentesi lunga e felicissima della mia vita: quella costituita dai dodici anni trascorsi come allenatore facente parte dello staff tecnico dell’Argentina. La Nazionale, con tutti i suoi ricordi, le vittorie e le medaglie conquistate, adesso appartiene al passato. Il mio presente è al 110% concentrato su Varese».
Magnano, però, non ha deciso se guiderà Varese già domani contro la Benetton Treviso? «Non so, non ho ancora deciso. Dipenderà molto dal lavoro che riuscirò a svolgere insieme alla squadra in questi due giorni. Andare in panchina solo per dirigere il traffico non sarebbe opportuno nè per il sottoscritto, nè per il gruppo. Se, al contrario, dovessi capire che il mio contributo potrebbe avere già una qualche utilità, allora mi troverete lì, al mio posto, naturaleò: in panchina. Quel posto», conclude Magnano, «è tutta la mia vita...».







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