Maroni:referendum per tornare alla lira

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Fabio Zingone
00sabato 4 giugno 2005 14:11


La proposta di Maroni di tornare alla lira e abbandonare l'euro ha suscitato una ridda di polemiche non solo nel centrosinistra ma anche nella Casa delle libertà. Critiche asono arrivate anche dagli imprenditori, riuniti a Santa Margherita ligure. il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, è intervenuto nelle polemiche per chiarire: "Berlusconi non condivide la proposta". Ritirare l'Italia dall'Euro "non solo sarebbe costosissimo ma controproducente", ha precisato Fini. "Credo - ha aggiunto il titolare della Farnesina - che abbia più che altro avanzato una proposta di partito e a titolo personale. Si tratta di una sua idea bizzarra e personale".

Maroni non ha intenzione di fare marcia indietro e ha replicato: "il coro di critiche dimostra che la Lega fa ancora paura". Durissima anche Bruxelles sulla proposta di Maroni. "L'euro è per sempre ", ha affermato il Commissario agli Affari Monetari Almunia scartando l'ipotesi di un eventuale referendum anche in Italia.

Pera: non è questo il problema
Il problema non è tornare alla lira, ma quello di decidere quali politiche di rilancio economico intenda assumere l' Europa. Lo ha detto il presidente del Senato Marcello Pera a margine di un seminario sulle relazioni transatlantiche Italia-Usa. Pera ha aggiunto che "ci sono opinioni in questo senso non solo in Italia, ma anche in Germania per la reintroduzione del Marco. Ci sono, del resto, anche Paesi che non hanno mai adottato l'Euro: non credo questo sia il punto e il problema". "Il problema in particolare è quello di decidere quali posizioni attuare sul sistema europeo di protezione sociale, quali politiche di sviluppo e infrastrutture". Per il presidente del Senato, "tutte queste sono risposte che per ora l'Europa non sta fornendo ai cittadini ed in una situazione in cui l'Europa manca manifestamente di una sua identita"'. "Ricordiamo - ha proseguito Marcello Pera - le discussioni circa le radici cristiane, e tutti vediamo le preoccupazioni di molti cittadini europei in relazione all'immigrazione islamica: ci sono cittadini che chiedono sicurezza e cercano protezione, e non riescono ad ottenerla da questa Europa".

Frattini: soluzioni improbabili
"C'è chi azzarda improbabili soluzioni di ritorno a valute nazionali". Così il commissario Ue, Franco Frattini, commenta la proposta del ministro del Welfare, Roberto Maroni, di un referendum per abbandonare l'euro e tornare alla lira. "Il no di Francia e Olanda - ha detto Frattini, intervenendo al convegno dei giovani imprenditori a Santa Margherita - è una scossa per tutti e mette a nudo un'Europa che deve recuperare nuovi valori. Quando si dà la parola ai cittadini non si può pensare che non abbiano capito o che c'è stato un difetto di comunicazione".

Follini: idea balzana
"Dopo i no di Francia e Olanda è evidente che occorre uno sforzo per rilanciare il progetto e la costruzione di un'Europa meno burocratica e più competitiva. Le difficoltà di crescita e sviluppo che interessano in diversa misura tutta l'Unione non possono che essere affrontate in chiave comunitaria. L'idea di tornare alle monete nazionali è semplicemente balzana". A rispondere al ministro del Welfare Roberto Maroni, che ieri aveva definito tutt'altro che peregrina l'ipotesi di un ritorno alla lira, è oggi Marco Follini, leader dell'Udc.

"Si annullerebbero in un sol colpo gli enormi vantaggi che il nostro Paese ha conquistato in termini di stabilità economica e finanziaria - dice Follini - Come sanno bene i tanti italiani che hanno beneficiato e beneficiano di tassi di interesse più bassi che in passato. La difesa del nostro interesse nazionale richiede talvolta una certa durezza negoziale. Ma chi evoca il fantasma del ritorno alle vecchie monete in realtà sta prendendo la strada opposta".

L'attacco dell'opposizione
Dal centrosinistra, artefice dell'ingresso dell'Italia nell'euro, si leva un prevedibile fuoco di sbarramento. Il leader della Quercia, Piero Fassino, osserva che "non è con la nostalgia del passato che si risolvono i problemi del futuro", e un altro diessino, Vincenzo Visco, sottolinea che siamo di fronte ad una "deriva peronista". Fausto Bertinotti definisce la proposta di Maroni semplicemente "una barzelletta", mentre per Alfonso Pecoraro Scanio il "delirio leghista" contro l'euro è solo "un alibi per nascondere il fallimento del governo".

L'avvertimento di Juncker
Sulle pagine del quotidiano tedesco 'Die Welt', Jean-Claude Juncker manda un avvertimento ai connazionali: se anche in Lussemburgo vinceranno i 'no' alla Costituzione europea, si dimetterà da primo ministro. Dopo la bocciatura di francesi e olandesi, il presidente di turno dell'Unione europea teme che anche nel Granducato il referendum del 10 luglio possa registrare il prevalere dei 'no'. Secondo Die Welt, nel prossimo vertice europeo che si svolgerà tra due settimane, Junker potrebbe proporre la creazione di un meccanismo di valutazione del'impatto sociale delle norme e delle leggi in preparazione alla Commissione europea. Lo stesso quotidiano aggiunge che si sta facendo strada a Bruxelles un'opzione considerata finora tabù da parte della Commissione e della maggior parte dei governi europei: la sospensione o l'allungamento dei tempi di ratifica della Costituzione europea nei vari Paesi.
vee.dee
00lunedì 6 giugno 2005 14:24
Fabio Zingone
00lunedì 6 giugno 2005 18:17
Re:

Scritto da: vee.dee 06/06/2005 14.24
LEGGETEVI QUESTO


ancora peggio...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:21.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com