Nestore

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00mercoledì 21 settembre 2005 17:06
«In questa squadra tutti sono importanti, nessuno è indispensabile». Inizia così la radiografia che Teo Alibegovic fa di questa nuova Fortitudo. Tante cose sono filate lisce come ad esempio uno sbarazzino Belinelli, sempre più candidato ad essere uno dei leader di questa squadra oppure un Watson che sta ammorbidendo la sua mano. Ma ci sono state anche cose che non sono andate per il verso giusto, come il ritardato arrivo di Green e il difficile inserimento di Kommatos.
«Non potevamo aspettarci un Green in una buona forma fisica, dato che ha passato tre mesi sui libri, ma il suo fisico gli consente di accelerare i tempi. Adesso può darci 12 minuti di buon gioco, tra tre settimane sarà in condizione perfetta». Su Kommatos, invece, sembra che la Fortitudo abbia intrapreso la strada del bastone e della carota. «Siamo al primo round tra il giocatore che vorrebbe fare tutto a modo suo e il progetto che noi, attraverso coach Repesa, stiamo portando avanti. In questo momento non è nel quintetto, vedremo come evolve la situazione. Non tutti hanno gli stessi tempi di ambientamento, sapevamo che i suoi potevano essere lunghi».
Per il momento, quindi, nessun pentimento per aver lasciato andare Shumpert. Le note positive, invece, si chiamano Belinelli, Watson, Fultz, e in generale un po’ tutti gli altri. «Questa è una squadra dove tutti e dieci i giocatori hanno lo stesso valore, per cui sarà il campo a decidere le gerarchie». Fin qui il campo ha detto che Mancinelli in nazionale e Belinelli negli scrimmage possono diventare decisivi. «Era nelle nostre intenzioni farli giocare molto. Per Belinelli posso dire ciò che dicevo a Vujacic: diventerai un giocatore importante se non penserai a fare tutto da solo». Rassicurazioni anche da Fultz. «A Roseto e Livorno ha acquistato sicurezza e si è rinforzato fisicamente». Mentre Watson è sembrato già avanti nell’intesa con i suoi compagni. «Sta lavorando per trasformarsi da un cinque piccolo ad un quattro curando soprattutto il tiro. Ha piedi veloci per difendere sui secondi lunghi, mentre in attacco può anche avere i movimenti di un centro puro. L’esatto contrario di Lorbek, per cui i due possono giocare insieme. Anche Ress sta facendo bene. Non sono preoccupato di avere troppi numeri quattro perché tutti possono giocare in più ruoli. L’unico centro puro che abbiamo è Bagaric».
Massimo Selleri
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