Pepsi, i tifosi attendono un regalo

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vee.dee
00venerdì 24 dicembre 2004 15:53
- Corriere di Caserta -

24/12/2004 12:41 - CASERTA – A settembre, quando il campionato ancora non era iniziato, nemmeno il più propositivo dei tifosi pensava di trascorrere le festività natalizie con così tante speranze riposte nella Juve. La vittoria contro Pavia, ma soprattutto il gioco convincente espresso dalla truppa di Marcelletti, ha fatto sì che si ricreasse quell’interesse attorno alla JuveCaserta, che ormai da troppi anni era in naftalina. Di certo la Colson-mania è stata la principale causa di tutto ciò, ma un plauso va fatto anche alla dirigenza bianconera, che ha rimediato alla grande, con Colson e Ghiacci, agli errori (Hawkins) commessi nella campagna acquisti estiva. I tifosi sono contenti di questa Pepsi, anche se a gran voce chiedono un ultimo sforzo alla società nel mercato di gennaio. A questa Juve manca davvero poco per potersela giocare, quasi alla pari, contro qualunque avversario, Virtus, Upea e Scafati incluse, anche perché se, nel girone di ritorno, la marcia bianconera, dovesse continuare con questo ritmo, non farebbe che alimentare i sogni di gloria della tifoseria e conosciamo tutti la valenza del PalaMaggiò nei momenti che contano.Mercoledì sera contro l’Edimes la Juve ha dato una vera prova di maturità e di carattere, riuscendo a strappare la gara dalle mani di Cooper e compagni con cuore e caparbietà, qualità che i tifosi sanno riconoscere ed apprezzare. Certo che l’impronta di Colson è stata ancora una volta determinante e se poi Mack non si fosse infortunato, il match sarebbe andato via senza il patos del supplementare, ma le vittorie ottenute in questo modo fanno morale e galvanizzano squadra e ambiente. La tifoseria non ha certo bisogno di stimoli particolari per sottolineare la passione verso la Juve ed anche il simpatico scambio di auguri tra dirigenza (Caputo, Giannini e Miniero) e l’IBN, che c’è stato nell’intervallo della gara con Pavia sotto la curva Ancilotto, è l’ennesima dimostrazione di come oggi tutti si stia remando nella stessa direzione e come così facendo anche i risultati non manchino. Il neo di questa JuveCaserta però è risaputo che è la panchina che, con i giovani Capuano, Costantino e Prelazzi, a volte non rende merito ad un quintetto che spesso fa spellare le mani per gli applausi. La gara con Pavia ha forse consacrato, qualora ce ne fosse bisogno, le qualità di Marco Carra con 20 punti e tanta personalità; l’ex Montegranaro comunque ha vissuto fino ad oggi a corrente un po’ alternata, ma i due punti ottenuti mercoledì portano per gran parte la sua firma. Per la società ora però viene il difficile, infatti, l’entourage bianconero fa trapelare di essere pronti ad intervenire sul mercato e completare una squadra che oggi, così com’è, potrebbe ambire senza troppi sforzi, al sesto o settimo posto in chiave play-off. Andare ad intaccare un giocattolo che ad oggi gira a mille e soprattutto dà l’impressione di essere amalgamato come raramente accade, è difficile, ma comunque poco rischioso se si pensa che l’obiettivo salvezza, salvo karakiri, però improbabili, è in tasca a capitan Foiera e compagni. Caserta dunque è sul mercato e cerca un giocatore capace di colmare quelle lacune realizzative di Ghiacci e la mancanza di peso sotto le plance che spesso viene a galla quando Foiera e Powell soprattutto sono carichi di falli.L’interesse della dirigenza bianconera è andato nei giorni scorsi su Sly Gray, ma la questione passaporto italiano per l’ex Verona e Pesaro è ancora in alto mare, pertanto per la Pepsi sono altre le strade da percorrere. Difficile che la dirigenza bianconera porti all’ombra della Reggia un oriundo, salvo che le referenze siano una garanzia, pertanto l’oggetto dei desideri della Juve è da cercare in Italia, probabilmente tra i tagli della serie A1. Su radio-mercato da giorni circola il nome di Ivan Gatto della Pompea Napoli accostato alla Juve e sembra che proprio Pavia, sua ex squadra, abbia fatto dietro-front nella corsa per accaparrarselo dopo aver saputo di una promessa del GM partenopeo Fadini all’amico Marcelletti. Questa notizia però non trova riscontro nella realtà, infatti, Gatto oggi a Napoli ha iniziato a giocare e dare buone risposte, partendo anche in quintetto, ed un suo addio alla serie A1 per approdare in LegaDue è a dir poco improbabile, anche se effettivamente i rapporti tra Marcelletti e Fadini sono ottimi e uno spiraglio per una trattativa che un mese fa effettivamente era a buon punto, c’è sempre.Dunque come tradizione vuole quest’anno la Pespi cerca di non scoprire le sue carte e vuole puntare sul colpo a sorpresa dell’ultima ora.Chiunque esso sia c’è poca importanza, anche perché questa squadra così già piace e soprattutto c’è la consapevolezza che se si va sul mercato per cambiare un giocatore solo per moda allora meglio lasciar perdere, ma siccome il lavoro della società va in direzioni migliorative, allora ben venga questo 3-4 che spingerà la Juve sempre più in alto. Insomma Natale è alle porte e chissà che la “Triade” non stia impacchettando il dono più bello da scartare ad inizio 2005.

Carlo Carli
vee.dee
00venerdì 24 dicembre 2004 15:58
Pepsi, solo doni sotto l'albero
- Gazzetta di Caserta -

24/12/2004 12:44 - CASERTA. L'ultima giornata del 2004 ci ha consegnato una Juve cinica e concreta che ha saputo cavarsela anche in un match, dove non ha particolarmente brillato né dal punto di vista del gioco né dal punto di vista atletico. Il merito, ovviamente, è anche della solidità e della compattezza dell'avversario. Una Juve, dunque, che ha mostrato un'altra faccia nuova, l'ennesima; la faccia di una Juve che è riuscita a compensare un'assenza di lusso, e soprattutto imprevista, come quella di Mack che ha giocato praticamente solo nei primissimi minuti del match. Ma la Pepsi di quest'ultima parte dell'anno solare è una squadra piena di risorse, ma soprattutto molto orgogliosa e allora tutti, al momento dell'infortunio dell'americano, hanno capito che bisognava dare qualcosa in più se si voleva portare a casa il risultato ed allungare la serie positiva al Palamaggiò A tal proposito va elogiata la prova di Marco Carra che, per lunghi tratti, non ha fatto per nulla rimpiangere l'assenza di Mack. Quella contro Pavia è stata una vittoria costruita minuto dopo minuto, con pazienza, sul filo dei nervi; e alla fine è stata anche meritata, nonostante sia arrivata in maniera alquanto rocambolesca. Ma in una situazione di emergenza come quella venutasi a verificare per la defezione di Mack, ci ha pensato ancora lui, l'uomo della provvidenza, quello Sean Colson che oramai non ha più nulla da dimostrare e che è stato in grado di cambiare volto ad una squadra che solo un paio di mesi fa sembrava alla deriva, ma che ora non può più prescindere da lui; assolutamente. Anche in una serata un po' storta come quella di mercoledì lui non si è scomposto più di tanto, ha preso per mano i compagni, visto che oramai l'ago della bussola è tutto nella sua direzione, e si è preso le più grosse responsabilità; come sono abituati a fare i grandi campioni. Responsabilità che sanno tanto di esperienza e di bravura, sicuramente, ma soprattutto di furbizia; basti pensare all'azione che negli ultimi secondi dell'overtime ha portato il cecchino di Philadelphia a conquistarsi i tre tiri liberi della vittoria. Una vittoria che ad un certo punto, quando Pavia aveva piazzato un break importante recuperando gli undici punti di svantaggio e poi riuscendo anche ad arrivare a +7, sembrava potesse sfuggire. Sarebbe stata sicuramente una delusione molto cocente perdere in casa un match simile e chiudere in maniera piuttosto amara un periodo caratterizzato solo ed esclusivamente da tante soddisfazioni. Invece l'orgoglio e l'umiltà di un gruppo come quello messo su dal "professore" hanno prevalso su qualsiasi fattore tecnico-tattico. Per di più si tratta di due punti importanti non solo per lo scontro diretto con i lombardi che potrebbe essere decisivo alla fine della regular season, ma soprattutto per la classifica perché consentono ai biancorieri di.rimanere all'ottavo posto a quota 14 in coabitazione con Ríetí e Montecatini, già battute negli scontri diretti, e con Trapani che dovrà presentarsi al Palamaggiò all'inizio di gennaio. Prima, però, ci sarà il match di Fabriano che aprirà, il giorno dell'Epifania, il nuovo anno. Iniziare con una vittoria sarebbe la cosa più preziosa che possa capitare.

Fabio Testa
vee.dee
00venerdì 24 dicembre 2004 15:59
Pepsi, vacanze di Natale formato play off
- Il Mattino -

24/12/2004 12:45 - Quarantacinque minuti per dimostrare che le avversità non spaventano una Pepsi sempre più unita sul piano del collettivo. Quarantacinque minuti col batticuore per dire che in fondo i play off non sono una chimera e la salvezza, quella tranquilla senza affanni, può anche passare da un piazzamento di maggiore prestigio. Il duello con l’Edimes Pavia è stato serrato e condotto con molta accortezza da entrambe le squadre. L’ha spuntata la Pepsi; vale a dire il quintetto che più ha creduto nelle sue risorse e nella capacità di reagire anche alla malasorte; quella che ha privato coach Marcelletti del preziosissimo apporto di Monty Mack rimasto troppo presto a fare da spettatore privilegiato, soffrendo in panchina sia per la distorsione alla caviglia rimediata dopo neppure due minuti di gioco, sia per l’evolversi dell’incontro. Per questa ultima sfida del 2004 il parterre del Palamaggiò ha ospitato tanti volti noti del mondo cestistico. A cominciare dal presidente della Legadue Valentino Renzi. E poi Ciccio Ponticiello, attuale allenatore del Sant’Antimo di B d’Eccellenza ed ex Juve; i cestisti Francesco Longobardi, Claudio Acunzo, Antonio Saccardo. A vedere questa nuova Juve di basket anche il telecronista Rai da Torino Francesco Marino che solitamente segue le sorti della Juventus calcistica. Nella tribunetta presente Gigi Lamberti, revisore dei conti della Fip nazionale, che si è liberato dei suoi numerevoli impegni per essere presente al Palamaggiò. Il richiamo in quel di Pezza delle Noci era abbastanza forte visto che si sarebbero trovate di fronte due compagini appaiate in classifica ed entrambe determinate a restare in quota play off. C’era da patire ed era prevedibile. Ma la Pepsi ha dovuto far subito di necessità virtù, costretta a privarsi della presenza sul parquet di Mack. E quando tutto sembrava compromesso nell’over time con l’Edimes avanti di due lunghezze ad una manciata di secondi, il solito Sean Colson ha creato le condizioni per un micidiale tiro da tre, fermato fallosamente. Dalla lunetta il folletto d’ebano non sbagliava e il popolo del Palamaggiò poteva finalmente lasciarsi andare a manifestazione di gioia da condividere con i propri beniamini. Marcelletti ha estratto dal suo cilindro intelligenza tattica, grande pazienza insieme al coraggio di non concedere nè a Colson nè a Powell neppure un minuto di riposo, dando fiducia a Carra (che sul campo resterà ben 42 minuti) e ruotando ciò che la panchina offriva. Il risultato è stato un match non bellissimo, ma sufficiente per strappare i due punti in palio. Dopo partita all’insegna della festa . Nel salone del Palamaggiò, il presidente Rosario Caputo, il vice presidente Rosario Miniero, l’amministratore delegato Andrea Giannini, il g.m. Gino Guastaferro, tecnici, atleti e dirigenti Juve si sono scambiati gli auguri di Natale. Ieri gli americani sono partiti alla volta degli States; anche gli italiani hanno raggiunto le loro rispettive case per trascorrere il Natale in famiglia. Si ritroveranno il 30 dicembre per riprendere la preparazione e brindare insieme al nuovo anno. Il campionato ora è fermo e mai sosta è stata più opportuna viste le condizoni fisiche di Mack e la stanchezza accumulata dai vari Colson e Foiera che peraltro avevano dovuto fare i conti con qualche acciacco già prima della gara con l’Orladina . Se ne riparlerà alla Befana, quando il team di Marcelletti per l’ultima giornata del girone di andata renderà visita al Fabriano.
Candida Berni Canani

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