Pesaro:quasi fatta per Forrest

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Fabio Zingone
00martedì 14 settembre 2004 21:40
Il nome nuovo, in una lista di centri ormai trita e ritrita, è quello di James Forrest. Una soluzione “modesta”, parrà a qualcuno, ma dopo il miraggio Huffman, in cui quello che faceva sognare era appunto solo il nome, sarebbe opportuno sognare di meno e puntare dritto alla sostanza. Forrest è un lungo tutta sostanza, non altissimo (2,04) ma “tosto” fisicamente (123 chili) e con una esemplare etica del lavoro: uno che dà l’anima per la propria squadra e s’impegna sempre al massimo sia in difesa che in attacco. «Per noi sarà una guida anche dal punto di vista caratteriale - diceva infatti il coach della Mabo De Raffaele che lo volle fortissimamente a Livorno - e tecnicamente è il classico giocatore che i compagni amano cercare, sotto le plance, perché sanno che quel pallone lo recapita puntualmente a canestro». E le statistiche sono un bel biglietto da visita per l’uomo di Atlanta: 20 punti e 10 rimbalzi di media a Pistoia, sua prima esperienza italiana; 22+11 all’Iraklio Creta nell’annata ’99-00, secondo marcatore del campionato greco dietro ad Alphonso Ford. E così anche l’anno dopo, quando era passato all’Aris: 22 punti e 10 rimbalzi. E poi 14+7 all’Olympiacos, 18+9 all’Olimpia Larissa; altre esperienze in Spagna e Venezuela con un breve assaggio di Nba, e infine il ritorno in Italia a metà della scorsa stagione: 12 partite a Livorno con una media di 15 punti, 8 rimbalzi, 16 in valutazione e il 53% al tiro.
James Forrest, un prodotto della Georgia Tech University, è legato al nostro paese anche per il fatto di avere la fidanzata italiana: Sonia, una ragazza che vive a Prato. Si definisce “un pacifista”, e a chi sospetta che sia più un “quattro” che un “cinque” puro, risponde prontamente: «E’ la mia fortuna, perché con i miei movimenti rapidi nell’uno contro uno posso far fuori la maggior parte dei pivot avversari. Poi nel gioco spalle a canestro faccio uso della mia forza fisica, come il più classico dei centri: insomma non ho paura di nessuno, e se ce n’è bisogno posso giocare benissimo anche da ala grande, basta che non mi chiedete di tirare da tre». Sembra avere le idee piuttosto chiare, il ragazzo.

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