Presentazione English

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
v.m.l.
00sabato 17 settembre 2005 21:17
Riflettori sul nuovo acquisto della Virtus Carl English, esterno canadese di bell'aspetto (potrebbe ricordare il Val Kilmer degli esordi, o Brad Pitt) e dalle esperienze di vita che lo hanno fatto maturare ben più di quanto l'età - 23 - possa dire. Ne parlerà subito, non sorpreso da domande che gli vengono fatte da sempre. Prima, la presentazione viene fatta da Lucio Zanca ("E' all'esordio europeo, ma siamo fiduciosi: una volta persa l'NBA, è venuto da noi") e da coach Markovski, che di lui dice "E' un grande talento, che in attacco può tirare sia dalla media che dalla lunga, e in difesa non arretra davanti a nessuno. E ha grandi margini di miglioramento. E' inesperto d'Europa, e deve capire che questo è il livello più alto in cui abbia mai giocato; spero che a Natale se ne sarà reso conto. Lo abbiamo cercato quando lui ancora stava cercando l'NBA, poi siamo stati i primi della lista quando questo sogno è svanito".

Quindi, microfono al giocatore. Prima di tutto, il racconto delle sue vicissitudini. "E' normale sentire tante domande sulla mia vita. Ho i genitori morti in un incendio quando avevo 5 anni, sono cresciuto con i fratelli e i miei cugini (che ho quindi considerato come altri fratelli) insieme agli zii, e anche il mio "secondo padre" è morto. Per cui il basket è stato modo per superare questi problemi, e l'ho sempre affrontato con grande determinazione pur ricordando che è sempre un gioco, e la vita reale tutt'altra cosa".

Anche la sua carriera ha seguito traiettorie anomale: dal Canada alle Hawaii. "Vero, ma quando sei al college hai così poco tempo libero che conta poco quanti chilometri disti da casa. E' stata una scelta giusta, mi sono trovato in un ambiente familiare. Dopo, avevo un contratto di 2 anni con Indiana, e varie squadre con cui fare training camp. Ma nessun garantito: lo staff di Indiana è stato rivoluzionato, c'erano troppi giocatori a roster, tante guardie, l'arrivo di Jermaine O'Neal, quindi hanno dovuto fare delle scelte. Potevo andare in altre squadre, ma sempre con troppa incertezza. Ho avuto poco spazio nei training camp, ma penso di essere meglio di tanti che in NBA ci giocano. E' solo questione di circostanze".

Allora ecco la scelta europea, italiana, virtussina. "L'Italia, insieme alla Spagna, è tra le migliori leghe europee, e l'occasione di giocare in una squadra importante e storica come la Virtus non capita tutti i giorni. Ho amici in Europa con cui ho già giocato, e questa è la soluzione giusta per provare a tornare in NBA, dato che gli scout sembrano più attenti a quello che capita da questa parte dell'oceano che non in America. Insomma, mi ritengo fortunato".

Infine, oltre al ricordo di un connazionale come Wennington che in Virtus passò dalla polvere del primo anno agli altari del secondo, con lo scudetto ("Cercherò anche io di vincere: amo la competizione, e alle parole preferisco il campo", una battuta. Girano su Internet delle foto che lo ritraggono con in mano un fucile... "Era per paragonare il mio modo di tirare al modo di cacciare. Il fucile è mio, sono un cacciatore: ma vengo da un piccolo paese, e da noi andiamo a caccia per sopravvivere..."


Enrico Faggiano
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com