Rissa di Detroit: ridotta la squalifica di O'Neal?

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Michelino Penberthy
00giovedì 23 dicembre 2004 12:09
Continuano e continueranno a lungo gli strascichi della sin troppo nota rissa di Detroit. Come noto David Stern era andato giù molto duro con le squalifiche terminando anzitempo la stagione di Artest e punendo per 30 giornate Jackson e 25 O'Neal, ma i tre con il supporto dell'Associazione dei Giocatori NBA avevano portato la NBA ad un arbitrato per cercare di veder ridotte le squalifiche. La NBA non ha mai riconosciuto valido tale arbitrato non presentandosi mai dinnanzi al giudice Roger Kaplan che ieri ha reso noto le sue conclusioni riducendo da 25 a 15 le giornate di squalifica di O'Neal, il che vuol dire che Jermaine potrebbe essere già disponibile per il re-match tra Pacers e Pistons in programma il 25 Dicembre ad Indianapolis. La disputa fondamentalmente riguarda un punto preciso del contratto collettivo firmato tra NBA ed Associazione Giocatori: tale contratto prevede infatti che è il Commissioner, e solo lui, a stabilire le sanzioni per la condotta dei giocatori sul campo di gioco ma la difesa di O'Neal cui il giudice Kaplan ha dato ragione sostiene che i fatti per cui i giocatori sono stati puniti non si sono verificati sul campo da gioco per cui anche lo stesso giudice Kaplan ha potere di intervenire nel caso. Ed esercitando questo suo potere il giudice pur condannando i fatti di Detroit ed il comportamento dei giocatori ha in parte graziato il solo O'Neal coinvolto secondo il giudice solo perchè intervenuto in difesa di un compagno (Artest, ndr) aggredito da alcuni spettatori. Il giudice Kaplan sottolinenado poi l'impegno di Jermaine per la comunità di Indianapolis e la condotta sempre esemplare del giocatore, ben diversa da quella del compagno Artest, conclude che la punizione inflitta ad O'Neal per un singolo episodio (il pugno con cui ha steso uno spettatore, ndr) che seppur eccessivo rappresenta pur sempre un caso isolato, non può essere così eccessiva riducendola quindi da 25 a 15 partite. Immediata la reazione della NBA che tramite un comunicato a firma del vicepresidente Russ Granik sottolinea come il contratto collettivo firmato tra NBA e Associazione Giocatori preveda l'appello al Commissioner David Stern come unica via percorribile per presentare ricorso contro squalifiche commiate a giocatori, per questo motivo pur considerando valide le considerazioni mosse dal giudice Kaplan sul giocatore O'Neal, la Lega non può riconoscere valida la sentenza stessa e quindi ricorrerrà contro l'arbitrato dinnanzi al giudice federale.
Da sottolineare come quindi l'arbitrato promosso da tutti i giocatori dei Pacers coinvolti, abbia alla fine graziato il solo O'Neal lasciando immutate le squalifiche di Artest e Jackson. Nonostante ciò la NBA è intenzionata a dare a battaglia sulla questione difendendo il potere esclusivo del Commissioner di commiare sanzioni ai giocatori per comportamenti tenuti sul campo da gioco, ma a questo punto è lecito chiedersi dove finiscono i confini del campo da gioco? Probabilmente sarà la corte federale a rispondere a questo interrogativo.
Jermaine in campo a Natale?
Fabio Zingone
00giovedì 23 dicembre 2004 12:59
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