Roseto-Climamio

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Fabio Zingone
00domenica 17 ottobre 2004 11:26
Climamio vedrà confrontarsi due allenatori croati. Prima, però, di essere una sfida tra coach con lo stesso passaporto, è soprattutto l’incontro tra due vecchi amici, anche se il clima non sarà quello ideale per i ritrovi, dato che l’ambiente abruzzese vede nella gara con la Fortitudo di Jasmin Repesa una sorta di ultima spiaggia per Neven Spahija e i suoi uomini.
Uno dei problemi principali di Roseto è l’attacco, i biancoazzurri sono ultimi nella statistica del tiro complessivo, con uno sterile 35.9%. In odore di taglio la guardia statunitense Duane Woodward che fino a qui non ha rispettato le aspettative tanto che la società sta già provando Adam Harrington.
Completamente diverso il momento attraversato dalla Climamio che, contro Milano, ha messo a segno la terza vittoria consecutiva sfoderando una difesa granitica, soprattutto quando la pressione a tutto campo ha mandato in tilt l’attacco meneghino. «Sicuramente per Milano l’altra sera questo notro atteggiamento difensivo è stata una sorpresa – spiega coach Repesa – ma per poter riproporre questo tipo di difesa dobbiamo migliorare ancora parecchio, perché, per esempio, quando Calabria eseguiva le rimesse, sbagliavamo tutto. Ci vorranno almeno due o tre mesi per giocare un pressing di buon livello e con più continuità».
Dopo quattro partite è già possibile stilare un piccolo bilancio. «Penso di essere in linea con quello che mi ero prefissato. In alcune cose siamo abbastanza avanti, in altre, invece, siamo ancora indietro. A Tarvisio abbiamo lavorato molto duro e per questo sapevo che nelle prime partite non avremmo tirato con percentuali ottimali. Non mi aspettavo, neppure, l’uno su 25 nelle triple di Cantù, ma non si ripeterà più. La filosofia nel nostro ritiro è stata quella di seminare per una stagione lunga e creare un sistema che ci permettesse di vincere anche quando non facciamo canestro, mettendo in campo una buona difesa. Ma ora stiamo crescendo tecnicamente sia nella fase offensiva che in quella difensiva».
Intanto Douglas (foto piccola) sembra essersi sbloccato. «E’ alla sua seconda esperienza europea, ma alla prima in un grande club. E’ ancora legato al primo tiro, se entra prende fiducia. Da tutti voglio vedere più continuità e soprattutto da lui, non possiamo essere condizionati dal suo primo tiro».
Anche Belinelli sta giocando bene. «Si, ma deve avere pazienza e sacrificarsi. Vorrei vederlo più continuo nel costruire il nostro gioco, a volte lo interrompe e passa la palla per un tiro rapido. Per i nostri giovani questa è una grande occasione, perché giocano quando conta e quindi la loro concentrazione non può mai mancare».
Roseto sembra entrata nel tunnel della crisi. «Non credo si possa parlare di vera e propria crisi. A Reggio Emilia hanno giocato senza il primo quintetto e sono crollati solo nella ripresa. In casa poi hanno battuto Cantù, giocando con cuore ed intensità. Sono una squadra di grandi atleti e questo può consentire loro di fare una buona difesa e correre, soprattutto nel loro palazzetto dove c’è una atmosfera particolarmente calda e possono fare quadrato e galvanizzarsi. Spahija, poi è un allenatore capace che sa preparare bene squadre e partite».
Test concentrazione, insomma, che può valere la vetta, se varese dovesse fermare Siena. Per Roseto è partita ieri pomeriggio la miglior Climamio possibile: in campo andranno gli stessi che hanno battuto Livorno, Roma e Milano in sequenza, aspettando sempre i ritorni di Bagaric e Cotani.
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