S.Antimo comincerà a giocare!

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Fabio Zingone
00giovedì 23 settembre 2004 19:51
Cresce l’attesa per la prima assoluta in diretta satellitare dell’Igea Sant’Antimo.
Già l’approdo in B1 aveva ridestato entusiasmi a lungo sopiti. Il coincidente stimolo rappresentato dal vittorioso esordio in campionato, per giunta in trasferta e con una prestazione di rilievo, e l’atteso anticipo di venerdì prossimo innanzi alle telecamere Rai, ha ingenerato un febbrile, inusitato fermento.
In effetti definire come “magic moment” l’atmosfera che si è creata in quello che è unanimemente considerato da almeno due lustri uno dei principali poli del basket campano, risulta addirittura limitativo.
Approdata in B1 grazie alla acquisizione dei diritti dei Falchetti Caserta, l’Igea aveva in estate costruito un organico assolutamente non appariscente, legato com’è ad alcune scommesse che paiono ora, a tener fede alle prime indicazioni, pienamente vinte. Tante erano allora le incognite, non da ultimo la possibilità di riconquistare un pubblico, che con i sei anni di astinenza dal basket cadetto, tanti sono gli anni che intercorrono tra la dismissione nel 98 e la “rinascita” di giugno 2004, avrebbe potuto non esser più ricettivo come un tempo. Ed invece è bastata l’eccellente impressione destata in precampionato dai biancorossi di coach Ponticiello, il perentorio blitz di Porto Torres e la diretta di Raisport/sat per rimettere in moto una tale febbre da basket.
In effetti la gara di venerdì è tutt’altro che una passerella, vede Acunzo & Co. affrontare uno degli organici più ricchi di talento dell’intera B1, quella Fulgor Forlì, oltretutto più che scossa dalla inopinata sconfitta di sabato scorso con Matera e quindi presumibilmente incattivita più che mai. Insomma una prova impegnativa che lascia poco spazio a fascinazioni e si preannuncia invece durissima e importante per entrambi i team. Ma questo evidentemente non intimorisce più di tanto i supporters campani. “Sarà innanzitutto una festa dello sport – pensieri e parole del Presidente Aniello Cesaro, uno che recita naturalmente il ruolo di autentico 1° tifoso – un match che vogliamo vincere ma che deve essere considerato innanzitutto come una vetrina per tutti i nostri sforzi e aspettative”. Difficile dargli torto, una cittadina del tanto vituperato hinterland partenopeo, che presenta come autentico fiore all’occhiello una società modello capace di arrivare a delle finali nazionali giovanili, in grado di costruire una squadra come quella vista all’opera a Porto Torres, priva di stelle ma lucidissima e volitiva, non può non tentare di sfruttare al meglio una tale vetrina.
Sant’Antimo vuol offrire la migliore immagine possibile di se. Far capire a tutti quanto sia capace di proporre giocatori interessantissimi, elementi come il diciannovenne Carlo Cantone, prodotto locale mandato dapprima a maturare in quel di Caserta ed ora unico playmaker under20 da quintetto dell’intera B1, decisivo con i suoi 19pt ed i 35’ di regia nel successo in terra sarda, oppure Stefano Pagliari, anch’egli ancora giovane con i suoi 24anni ed autore, oltre del canestro partita da 3pt ed a fil di sirena dell’esordio a Porto Torres, di una prestazione maiuscola che lascia perplessi sui criteri con cui elementi di questa caratura restino a lungo in B d’Eccellenza. E con loro veterani come Acunzo, Marino, De Monaco o Tomasiello, che veterano obiettivamente non può essere ancor definito, ma il cui ingaggio rappresenta un ulteriore conferma dell’intelligenza con cui questo roster è stato costruito e straordinario per applicazione difensiva e verve. Naturalmente tutto ciò non potrà rappresentare più di tanto una garanzia, ne in riferimento al match con Forlì di Giampaolo Di Lorenzo, uno che è nato e vissuto a non più di 3km dalla cittadina napoletana, ne rispetto agli impegnativi appuntamenti che attendono l’Igea da qui alla fine della stagione. Ma il fascino, l’entusiasmo di questi giorni non conoscono logica o prudenza di sorta e questo appuntamento televisivo non lascia spaz
io a null’altro che non sia il fascino, il calore del momento.
L’unico velo di mestizia è rappresentato dalla scomparsa di Tommaso Ciccolone, ex giocatore ed allenatore napoletano. Un ragazzo di appena 31anni che qui in molti conoscevano e rimpiangono.

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