Seragnoli ha un solo obiettivo:il tricolore!

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Fabio Zingone
00domenica 5 settembre 2004 19:16
Che la Fortitudo gli piaccia lo ripete a chiare lettere. Ma alle parole seguono i fatti perché Giorgio Seragnoli, che dell’Aquila è sia il presidente sia il proprietario, si vede sempre più spesso al PalaDozza. Per un allenamento e pure per un test a porte chiuse, come quello di un paio di giorni fa con il Benedetto XIV di Cento. Questa Fortitudo gli piace al punto tale da giurarle (o quasi) amore eterno. E chissà che non possa battere il record di longevità (quale proprietario) di un patron altrettanto appassionato quale Valter Scavolini.
Giorgio Seragnoli, anche alle amichevoli ora?
«Veramente ho solo dato un’occhiata. Non più di tanto».
Però questa Fortitudo…
«Mi piace, non posso che ribadirlo. Una squadra giovane e interessante».
Che segue le strategie che vi siete prefissati.
«Proprio così, abbassare i costi».
Rispetto all’anno scorso…
«Abbiamo tagliato un ulteriore milione di euro».
Ma le altre squadre, come il Monte Paschi Siena o la Scavolini Pesaro come fanno?
«Sinceramente non lo so. Stanno lavorando bene. Io non posso che ripetere che siamo bravi. Che questa politica funziona».
Avete raggiunto la parità tra costi e ricavi?
«Non ancora. Ma l’obiettivo è proprio questo».
La nazionale d’argento alle Olimpiadi?.
«E’ uno spot per il basket italiano. E noi siamo ancora più orgogliosi perché Basile e Pozzecco, erano là».
Ogni tanto si sente dire in giro di un suo possibile disimpegno nei confronti della Fortitudo. Possiamo dire che la Fortitudo e Seragnoli staranno sempre insieme?
«Sempre non lo so. Chi può dirlo? Ma quel che è certo è che le premesse per proseguire ci sono tutte».
Parliamo di obiettivi, allora.
«I soliti. Sono convinto che prima o poi riusciremo a vincere. Questo gruppo mi piace. Rancik, per esempio…».
Rancik?
«Ha una grinta incredibile. L’ho visto in partita».
Douglas, invece?
«Beh, per ora l’ho visto poco. La prima volta era appena arrivato».
Dicono sia un bravo ragazzo. A parte la passione per i serpenti.
«Beh, i serpenti saranno cose sue. L’importante è che faccia canestro».
Bagaric arriverà tra qualche settimana.
«L’ho seguito con attenzione in alcune cassette. Con la maglia dell’Olympiacos mi ha fatto una gran bella impressione».
Dicono che abbia un bel caratterino…
«Beh, se avrà un carattere bizzarro ci sarà chi gli spiegherà come vanno le cose a casa nostra».
Qualche rimpianto legato ai ragazzi che sono andati?
«Difficile dirlo. Non li potevamo mica trattenere. Delfino per esempio è andato nella Nba».
Ha letto quel che ha detto Carlos?
«Sì».
Strano che un giocatore appena partito voglia tornare…
«Magari era solo una battuta. Però se è attaccato a questa maglia significa che stiamo lavorando bene. E che i giocatori si trovano bene con la Fortitudo».
Un motivo in più, anche per lei, per continuare.
«Appunto».
A proposito di continuità. Repesa “rischia” di battere il record di durata di Scariolo.
«E’ vero. Forse sto invecchiando. O forse semplicemente sono meno cattivo. Una volta era più pungente nei commenti e negli appunti... Battute a parte, Repesa sta lavorando bene. Comunque proverò a tornare un po’ più cattivo».
Quando la rivedremo al PalaDozza?
«Presto. Enzo Lefebre, il nostro vice presidente, mi ha strappato una promessa».
Quale?
«Che la sera della presentazione, il 28 settembre, sarò al PalaDozza. Ormai ho preso un impegno».
Ha visto che Guyton è tornato a Bologna, cambiando sponda?
«Per me resta un ottimo giocatore. Che con noi ha fatto bene. Poi dava il massimo quando c’erano i playoff».
Forse dovranno dirgli che il playoff coincide con la stagione regolare.
«E’ un buon suggerimento. Mi resta un rimpianto…».
Legato a cosa?
«La finale scudetto della passata stagione. Avrei voluto giocarla con Guyton, Pozzecco e Van den Spiegel. Non è facile regalare tre elementi del genere».
Diamo un’occhiata all’altra Bologna?
«Proviamoci».
Un derby amichevole…
«Ma perché parlare di derby. Tanto ci sarà… l’anno prossimo».
Spera nel ritorno del derby?
«Dico che la Virtus è la favorita per la promozione. E alla fine sarà promossa».
Un augurio o una gufata?
«Sono serio: il tempo per le gufate è finito».
LA CURIOSITA’. Forse è stata la voglia di rivederlo in bianconero che ha spinto i dirigenti della Virtus ad invitare Marco Belinelli alla presentazione della squadra in cui è cresciuto: una lettera ufficiale è arrivata a casa del talento che ora gioca nella Fortitudo. Niente da fare: in quei giorni, Belinelli sarà impegnato con la sua attuale in precampionato. Meglio così, almeno dopo quel che si è visto negli Stati Uniti con la presenza del democratico Michael Moore alla convention repubblicana...
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