Si sblocca Roma

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Fabio Zingone
00venerdì 15 ottobre 2004 16:23
La Lottomatica Roma rompre il digiuno, vincendo (69-74) a Teramo. Un successo terribilmente sofferto, figlio soprattutto della buona difesa del secondo tempo, dell’orgoglio della vecchia gurdia e di una panchina sicuramente più lunga rispetto ai padroni di casa. Ma da qui a dire che la squadra di Bucchi sia guarita ce ne passa.
Roma comincia tirando malissimo. Conseguenza quasi naturale di un attacco troppo statico, nel quale Edney non riesce mai a scatenarsi in campo aperto malgrado la iniziale supremazione al rimbalzo. Teramo mette il muso avanti (8-0 di parziale) e tiene saldamente la guida del match. Lo fa malgrado abbia subito problemi di falli con Hughes e malgrado il suoi principale terminale offensivo, Thomas, non segni neanche un punto su azione nei primi venti minuti. Malgrado le rotazioni di Bucchi, gli abruzzesi volano via (17-8) e tengono il campo anche con le seconde linee. Roma ha un solo guizzo, a metà del secondo quarto, che coincide con una difesa più intensa, con un fallo antisportivo fischiato a Thomas e con un buon momento del suo capitano. Tonolli segna una tripla, proprizia il terzo fallo di Hughes e insieme a Righetti spinge la Lottomatica ad un sorpasso (25-28) reso subito effimero dalla concretezza italica del trio Rajola, Cittadini, Lulli. 35-30 all’intervallo, con Edney e compagni che tirano con il 30%, i lunghi romani che collezionao appena due punti dal campo e un Carter a tratti imbarazzante.
La tripla di Garri dopo l’intervallo sembra l’ennesima illusione. Un attimo dopo la Navigo.it è +13 (47-34) con le bombe di Wheeler e Duscak. E allora tocca ancora alla vecchia guardia ricucire lo strappo. Ci pensano Righetti e Bonora a colpi di triple (51-49) mentre Hughes ruba canestri di puro mestiere sotto i tabelloni e Thoman si conferma ”non pervenuto”.
Nell’ultimo quarto Roma ha più energie da spendere. Ora si difende duro e si segna poco. Pancotto deve rischiare Hughes con quattro falli perché Roma è di nuovo in scia e corona l’inseguimento a 6’28” dalla fine con Righetti (59-60) e Tusek. Teramo, orgogliosa ma stanca, si rifugia in una zona che Roma attacca con buona circolazione di palla ma poca mira. Ma sette punti di Barton le consentono di vincere lo sprint. Gli errori finali dalla lunetta rischiano di compromettere tutto, ma Wheeler sbaglia le ultime due scelte d’attacco e i giallorossi possono respirare.

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