Le interviste
Grandi sorrisi e forse anche un pizzico di amaro in bocca nello spogliatoio Benetton al termine della gara. La grande impresa è stata solo sfiorata, ma c’è di che essere felici: “E’ stata un’esperienza davvero bella – le prime parole di coach Ettore Messina al termine della gara – abbiamo anche rischiato di vincere, peccato per quel possesso di Siskauskas conclusosi con una stoppata subita, a quel punto potevamo far rigirare l’inerzia della partita in nostro favore, ma va bene così. Abbiamo confermato quanto di positivo il basket europeo sta costruendo, dando continuità al gran risultato delle Olimpiadi di Atene. Penso che d’ora in avanti la Nba ci guarderà con ancora più rispetto”.
“Ci abbiamo provato, fino in fondo, dato che eravamo lì era un peccato non osare, ci è andata male per una serie di episodi sfortunati: ci può stare, accade, tuttavia mi pare che la Benetton abbia giocato una buona gara, è stata una grande emozione per noi all’inizio, poi quando abbiamo trovato le misure del campo e degli avversari abbiamo solo pensato a fare del nostro meglio”, le parole di Massimo Bulleri, protagonista su sponda biancoverde.
“Come avevo detto alla viglia della gara questa era una grande occasione ed una vetrina per noi, l’abbiamo onorata fino alla fine e, logicamente, ad un certo punto ci credevamo – il pensiero di capitan Marconato - . Un paio di scelte in attacco comunque buone ci ha traditi, ma la differenza tra noi e i Raptors resta soltanto lì”.
Qualche commento post partita anche su sponda Raptors. Dalla voce di Jalen Rose, che svela anche una curiosità che lo lega alla Benetton Basket: ”Sono amico di Marlon Garnett da una vita, mi ha fatto davvero piacere incontrarlo qui per questa partita. Erano anni che non ci incontravamo, ma mi ricordo bene le sfide all’high school ed al college che ci vedevanio avversari nei college. Money è rimasto un gran giocatore, e questa Benetton mi ha fatto un’ottima impressione: voi fate del gioco di squadra e dell’aggressivita su tutto il campo, per tutto l’arco di una gara, la vostra forza, per questo state ottenendo grandi risultati come quello delle Olimpiadi. Per noi stasera non è stato affatto facile sputarla…”.
”Si vede che il basket europeo ha fatto passi da giganti - gli fa eco Vince Carter, appiedato per un acciacco - noi dell’Nba dobbiamo dimenticarci della gloria ottenuta nel passato, i tempi dell’unico ed indimenticabile Dream Team che abbiamo ammirato a Barcellona nel 1992 sono lontanissimi e l’ennesima dimostrazione la si è avuta stasera: la Benetton è una squadra giovane, sta crescendo parecchio e fa del lavoro di gruppo la base da cui partire, e devo dire che è davvero un’ottima base”.