Fabio Zingone
00lunedì 6 settembre 2004 11:45
Da questa settimana sarà meno solo. Prima arriverà Merritt, collega di reparto sotto le plance, poi arriverà Bryce Drew, cognato dal passato dorato nella Nba, col quale lontano dal parquet farà certamente coppia fissa. È anche questo uno dei motivi per i quali entrambi hanno sposato senza esitazioni la causa neroarancio. Casey Shaw, in particolar modo, vede in Reggio Calabria una tappa obbligata per il suo rilancio dopo due anni non proprio positivi, che hanno macchiato una carriera che avrebbe potuto conoscere strade meno tortuose. A spiegare le vicissitudini delle recenti stagioni è lo stesso centro venuto dall'Ohio: «Nel 2002 ho preferito tornare in America perché mia moglie aspettava il terzo figlio ed io preferivo tentare per l'ultima volta la chance della Nba. Sono andato al camp dei Sacramento Kings, ma mi sono infortunato. Ho pensato che fosse preferibile aspettare un po' di tempo, senza muovermi dagli States, soprattutto per far partorire mia moglie Dana a casa. Poi ho avuto difficoltà ad inserirmi nella Nba, per cui ho ripreso ad allenarmi a novembre», spiega il nuovo pivot. L'anno dopo ha un po' vissuto da zingaro: Polonia, Lettonia, Spagna. Adesso intende riprendere un discorso interrotto nel 2002 con la breve parentesi romana e dopo aver fatto benissimo a Cantù e Trieste, un po' meno a Milano. Già lo scorso anno Lardo e Giuliani erano sulle sue tracce, poi – dicono in società - i ritardi per l'acquisizione del passaporto italiano hanno contribuito alla mancata finalizzazione della trattativa. Stavolta Casey Shaw, il cui volto ispira simpatia, è giunto a Reggio Calabria, terra alla quale indirettamente è legato, visto che la moglie porta il cognome De Marco: «Anche questo è uno dei motivi che mi ha spinto da queste parti – rivela il lungo dalla chioma a pel di carota – e devo dire che sono davvero contento della scelta fatta. Ho tre figli e mi sembra il posto giusto per farli crescere: clima mite, bei paesaggi, grande calore umano. Finora ho sempre giocato al nord però mi piace molto questo posto. Sono stato al mare e rimango sempre incantato da Scilla, dove ho già fatto qualche bagno. L'ambiente mi motiva molto e direi che ci sono tutte le condizioni per fare bene».
- Scommettiamo che questo lo hai riferito persino a tuo cognato Bryce, per convincerlo a raggiungerti? «Beh, sì. Il fratello di mia moglie aveva moltissime offerte, ma ho detto a Bryce di lasciare stare le altre squadre e venire subito qui. Ho riferito che la città è molto bella e la gente ospitale e cordiale, per cui probabilmente ho avuto il merito di operare un “pressing” psicologico su di lui. L'ho sentito di recente e mi sembra contento di aver fatto questa scelta».
- Accanto all'aspetto familiare, c'è anche il risvolto sportivo: alla fine la gente si aspetta grandi cose da Drew ma anche da te? «Bryce darà un grande contributo a questa squadra perché oltre ad essere un grande tiratore, riesce a fare giocare i compagni al meglio delle loro potenzialità. Non va dimenticato che il padre di Bryce (Homer, ndc) è un ottimo allenatore e gli ha insegnato come muoversi in campo. Con o senza palla, sembra il manuale di ciò che va fatto in ogni situazione».
- I tuoi obiettivi personali per questa stagione? «Sono ad un punto della mia carriera in cui non mi possono interessare traguardi individuali. Prendere il rimbalzo in più o realizzare un buon bottino di punti è relativo, il mio unico traguardo è quello di far tutto il possibile per contribuire ai successi della squadra. M'interessa fare bene qui e magari centrare i playoff».
TORNEO DI CASERTA – Nella finale per il 3. posto, i reggini sono stati sconfitti dai padroni di casa della Pepsi per 75-56. Miglior realizzatore proprio Casey Shaw con 14 punti.