Virtus Bo,la squadra più blasonata d'Italia!

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Fabio Zingone
00sabato 20 novembre 2004 19:36
La squadra più blasonata d'Italia.
Non ci sono dubbi, nonostante le alterne vicende di questi ultimi anni, l' Olimpia si può fregiare sempre di questa nomea con i grandi trionfi del passato, che la nuova dirigenza ha adesso l'obiettivo di rinverdire. In Italia è la squadra che ha vinto più scudetti, ben 25, facendone incetta soprattutto negli anni '50 e '60 quando a dominare la penisola c'era dapprima la storica Borletti e poi l'indimenticabile Simmenthal, anche se per il primo titolo bisogna risalire al 1936, quando i biancorossi, al loro primo anno di fondazione, vinsero subito il campionato. Da li, con il mitico Giannino Valli in panchina e capitan Castelli in campo, il Borletti vinse il campionato sino al 1939. Dopo la guerra il dominio del Borletti non si fermò, ma per tornare a trionfare in campionato si dovette attendere sino al 1950 con Cesare Rubini nel ruolo di allenatore-giocatore ed un giovane Sandro Gamba che faceva i suoi esordi. Si vinse fino al 1954. Un anno di pausa ed arrivo la mitica epopea del Simmenthal, con il patron Adolfo Bogoncelli che creò il mito. In panchina ancora Rubini, in campo Gamba e l'"angelo biondo" Riminucci, capace persino di segnare 63 punti in una partita, campioni d'Italia ancora per 4 anni in fila fino al 1960. Altro stop annuale per dare spazio alla prima vittoria dell'Ignis e altro ciclo sempre firmato Cesare Rubini, con 5 scudetti in 6 anni (l'altro anno vinse ancora Varese), e soprattutto la conquista nel 1966 della tanto agognata Coppa dei Campioni nella storica finale di Bologna con Bill Bradley in campo contro lo Slavia Praga. Dal 1968 quella che sembrava un'armata infermabile si bloccò, fece il canto del cigno nel 1972 con Scudetto, Coppa Italia e Coppa Coppe, ma il declino era cominciato. Dal 1973, l'ultimo anno Simmenthal, e poi marchiata Innocenti e Cinzano furono amare delusioni per i milanesi, la più grossa la retrocessione in serie A2 nel 1976, nonostante la concomitante vittoria in Coppa delle Coppe. Ma sono due gli eventi che a lungo andare fanno rinascere il mito di Olimpia: l'arrivo nel 1977 di un playmaker italo-americano dal mediocre passato NBA e l'anno successivo di un piccolo (ma solo di statura...) coach americano. I loro nomi rispondono a quelli di Mike D'Antoni e Dan Peterson, sono loro che risolleveranno le sorti dell'Olimpia. E dopo una lunga rincorsa, finalmente nel 1982 ritornò lo scudetto, con il marchio Billy. Altre due finali e nel 1985 un altro scudetto con la chicca degli straordinari playoff giocati da Joe Barry Carroll, che porta in dote anche la Coppa Korac. L'Olimpia non si ferma più e nelle tre stagioni successive vince tutto il possibile, anche grazie all'arrivo di Bob McAdoo: 2 campionati, 2 coppe dei campioni, 2 coppe Italia e 1 Coppa Intercontinentale. Già nello straordinario 1987 l'allenatore era diventato Franco Casalini, fidato vice di Peterson, ed proprio lui il coach che chiude gli indimenticabili, per i tifosi milanesi, anni '80 con la vittoria del campionato nel 1989 nella controversa finale con Livorno. Negli ultimi anni poche gioie e tanti dolori. Le soddisfazioni arrivano nel 1993 con la Coppa Korac vinta con un grande Sasha Djordjevic e con l'ultimo scudetto sollevato da Nando Gentile, che nello stesso anno vince anche la Coppa Italia, poi più nulla. Fino allo spareggio retrocessione con Imola nel 2002. La crisi è finita, Milano può tornare in alto.
bigo-74
00sabato 20 novembre 2004 21:46
virtus /bologna olimpia /milano hai sbagliato titolo
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