Intanto parla Mazzon...
Le sue due stagioni partenopee hanno rappresentato il lasciapassare azzurro verso il basket di vertice. Andrea Mazzon è stato l'uomo dell'esordio della Pompea in serie A, il tecnico capace di condurre il team di Mario Maione nelle zone alte della classifica. Venne esonerato il 30 ottobre 2004, dopo un ko a Cantù, e domani, ironia della sorte, avrà tra le mani parte del destino della Eldo. Un'altra sconfitta interna renderebbe infatti ancora più drammatica la posizione dei napoletani a due giornate dalla fine del girone di andata. La Eldo domani deve vincere, in qualunque modo. Ma di fronte si troverà di fronte un'avversaria tosta come la Upim Bologna, (benchè si trovi solo 6 punti più in alto), dalla caratura tecnica notevole e con una serie di motivazioni speciali. Sarà infatti la partita degli ex: oltre a Mazzon, anche Cittadini e Torres hanno nel loro curriculum una militanza nella Pompea e si può scommettere che faranno di tutto per fare bella figura al Palabarbuto. «In qualche modo le vicende della mia Upim e della Eldo si somigliano - spiega Mazzon, reduce da una sconfitta in Uleb Cup contro il Nymburk -, anche noi abbiamo avuto mille problemi fisici e solo ora cominciamo a giocare con un gruppo compatto. La squadra sta crescendo, ogni tanto ha dei momenti di pausa, ma siamo sulla buona strada. E dunque credo che saremo in grado di giocarci tutte le nostre chances a Napoli». Una Eldo così in basso Mazzon proprio non se l'aspettava. «Credo che il quintetto base, anche senza Rivera, sia comunque ottimo - continua il coach della Upim - tre americani, tra cui un fuoriclasse come Jumaine Jones, il grande Mason Rocca e Blums. Niente male, secondo me. So che ci sono stati dei piccoli problemi interni ma non mi fido: sono sicuro che Napoli contro di noi darà l'anima». La Eldo rischia grosso quest'anno. «Spero e credo che si salveranno, Napoli in Legadue proprio non la vedo. Ma domani dovrò dare loro un dispiacere. Chi marcherà Jones? All'inizio il basco Iturbe, ma tutti dovranno dare una mano». Ricordi napoletani? «Meravigliosi. È una città che ti resta dentro, è speciale, in tutti i sensi. E poi uno dei miei figli è nato a Napoli. Sono stato benissimo e ricordo che quando si interruppe il rapporto soffrii moltissimo».
GIULIA MILO
Non preoccuparti caro Andrea, la risalita di Napoli parte proprio domenica contro Bologna...